E’ noto a tutti che i poveri non sono liberi, perché tutte le libertà si fondano sulla libertà dal bisogno. Se questa verità è incontestabile, occorre riconoscere che quanti a diverso livello, all’interno delle istituzioni, non si prodigano per promuovere lo sviluppo economico e la giustizia sociale dei cittadini più deboli ed indifesi vengono meno ai doveri prioritari inerenti il loro ruolo e le loro funzioni.
A ben riflettere, però, verrebbe voglia di pensare, e soprattutto di temere, che il comportamento e le scelte di tanti nostri governanti e amministratori non sono frutto di semplice insensibilità ed indifferenza per i problemi e le sofferenze dei loro concittadini.
Al contrario la loro deplorevole condotta sembrerebbe tendenziosa e dettata da una studiata strategia tesa a mantenere in uno stato di continuo bisogno e costante paura quanti si sono fidati e si sono affidati alla loro guida. I nostri governanti, infatti, potrebbero aver scoperto che il loro potere sarà tanto maggiore e tanto più duraturo quanto più miserevoli e più immutabili saranno le condizioni dei loro concittadini. La concussione e la corruzione, la sfrenata ambizione, la fame smodata di potere e di denaro, l’onnipotenza e l’arroganza della Burocrazia, queste autentiche pesti che ammorbano e rendono sempre più odiosa ed insopportabile la nostra classe politica e dirigenziale, a ben riflettere sono generate dalla povertà e dall’indigenza della gente.
Non occorre essere dotati di particolare intelligenza per capire che, se si continua ad abbassare costantemente il livello dell’occupazione, se si riducono e si sopprimono gradualmente i diritti dei lavoratori,è molto probabile che ci sia un vero e proprio interesse a creare una massa di uomini e donne senza lavoro, di professionisti senza professione e di uomini senza dignità e senza libertà, onde favorire un becero clientelismo per conservare un potere acquisito ad un costo sempre più basso.
Restringendo per un momento il nostro campo di osservazione alla nostra realtà locale,a dispetto dei proclami, delle promesse e degli impegni di modernizzazione, semplificazione ed informatizzazione puntualmente ignorati o disattesi, i nostri cittadini sono ancora costretti ad estenuanti attese per un certificato, una autorizzazione, un permesso o semplicemente per pagare un ticket.
Ovviamente queste difficoltà potrebbero essere facilmente superate, se si attivasse una adeguata informatizzazione dei servizi più semplici ed elementari, che farebbe risparmiare tempo e rendere più liberi i cittadini nelle loro scelte. Senza queste volontà ormai accertate, è difficile pensare ad un prossimo cambiamento e rinnovamento che consenta l’accesso nelle Istituzioni ad una classe politica e dirigenziale motivata, preparata e responsabile degli impegni assunti, dei risultati raggiunti, di eventuali fallimenti e colpevoli inefficienze.
In sintesi, riteniamo che non ci sia futuro se si continuerà a tollerare ancora l’autoreferenzialità e l’arroganza di una classe politica che ignora sistematicamente, senza ritegno e senza alcuno scrupolo i sacrosanti diritti dei cittadini,al solo fine di difendere i propri interessi.
Pertanto, quando si tornerà a votare, è ferma volontà del Movimento Politico“Impegno Civile”, in perfetta coerenza con le motivazioni politiche contenute nel suo Statuto, attivarsi con tutte le sue forze per avanzare proposte capaci di evitare che dalle urne venga fuori una classe politica inadeguata, che procuri ulteriori danni ed accumuli imperdonabili ritardi per la crescita economica, sociale, civile e democratica della nostra Città.
IL COORDINATORE
F. FIORITO