Quest’anno come altri, riparte l’iniziativa, già questa è la notizia, dell’Amministrazione Comunale di Nardò tesa alla partecipazione all’evento BIT (borsa italiana turismo) di Milano 2015, con un suo rappresentante, l’Assessore al Turismo Maurizio Leuzzi.

È necessario fare delle precisazioni. Innanzitutto cosa ci và a fare, come, con chi, perché e soprattutto con quali iniziative visto che dalla delibera di G.C. non si evincerebbe.

Abbiamo uno stand? Siamo parcheggiati ad un angolo? Si poteva organizzare meglio?

Domande, crediamo legittime, perché non creare un processo partecipativo e democratico che consenta di conoscere queste iniziative che andrebbero necessariamente partecipate prima della partenza e con una offerta turistica cittadina che parte dal basso, che dovrebbe riguardare l’intero comparto degli operatori di settore, che lì devono stare per rappresentare e presentare quanto di più autoctono abbiamo in tutte le forme ed espressioni.

La partecipazione degli operatori cittadini legati al settore del turismo deve essere voluta e garantita a tutti egregio Assessore magari con l’aiuto della stessa Amministrazione e con qualche piccolo loro contributo personale perché no!

E’ evidente che il Comune partecipa all’evento in veste istituzionale rappresentando l’intero paese, per cui, qualsiasi attività esistente sul territorio è legata all’argomento. Attività che pagano le tasse e che si reggono in piedi con grandi sacrifici personali, se sono fortunate a non capitare nelle mani delle banche, che consentono a questa Amministrazione di esistere.

Senza una partnership tra associazioni di settore, operatori vari e lo stesso Comune, in una vetrina così importante, cosa andiamo a dire e rappresentare, quali sono state e quali saranno le ricadute economico-turistico dei precedenti pellegrinaggi dell’Assessore.

Evidentemente appare sufficiente ritenere “opportuno promuovere la Città di Nardò attraverso la partecipazione alla conferenza stampa riservata ai giornalisti specializzati con successiva realizzazione di apposito Educational Tour” organizzato come riportato nella delibera di G.C. (copia e incolla della precedente) che alleghiamo.

La Giunta, non ha fatto altro che aderire all’iniziativa. Verifichiamo la totale assenza di iniziative di rilievo riguardanti il turismo, una inspiegabile e inaccettabile assenza di qualsiasi politica di programmazione in un settore dove molti credono e vorrebbero investire. L’unica cosa che questa Amministrazione di TIRITALLA” è stata in grado di immaginare è partecipare alla Bit? E, per di più facendo passare questa decisione come qualcosa di sostanziale e innovativo? Come una scelta dietro cui ci sarebbero ricadute importanti e magari anche una visione strategica futura?

L’Assessore al ramo della Regione Puglia in una intervista appunto alla Bit di Milano, ha sottolineato quanto sia importante da un punto di vista dello sviluppo complessivo del territorio, l’aver avviato come Regione Puglia, un processo sulla programmazione dello sviluppo rurale riferito al periodo 2014-2020.

Lei e i suoi colleghi ne siete a conoscenza?

Un processo, come si legge sulle stesso sito istituzionale regionale “incentrato sul coinvolgimento attivo di tutti gli attori e i soggetti presenti sul territorio. Al termine della prima fase di lavoro sono stati individuati i fabbisogni di intervento più importanti che sono scaturiti dall’analisi statistica delle caratteristiche socio-economiche e ambientali del territorio regionale e, ancora, dalle sollecitazioni e dai suggerimenti avanzati da tutti i portatori di interesse che hanno voluto contribuire in prima persona alla costruzione del nuovo PSR 2014-2020 della Puglia.”

Lei e i suoi colleghi avete fatto qualcosa avete preso una qualche iniziativa?

Nell’ottica di rendere ancor più partecipato e condiviso il programma su base territoriale locale Lei e questa Amministrazione ha cercato di avviare una fase partecipativa finalizzata ad individuare le strategie di sviluppo e gli strumenti operativi più efficaci. In grado di rendere il turismo, partendo dalle esigenze del sistema produttivo del territorio come per esempio (organizzazioni professionali di categoria, filiere produttive, istituzioni territoriali coinvolte, portatori di interesse, lavoratori agricoli), più interessante e attrattivo questo benedetto territorio, diversificando alle stesso tempo l’innovazione e la ricerca. In una parola, sviluppo locale partecipativo.

Il cittadino e il territorio meritano maggiore attenzione e rispetto da questa classe politica che viene abbondantemente remunerata ma che non si sente obbligata verso coloro che con grande sacrificio pagano le tasse, non si interroga, chi non ha dubbi non fa una politica intelligente. A noi un dubbio viene, a fronte dei circa 84.000 mila euro  procapite ad assessore e affini nel quinquennio a noi cittadini e a questo territorio cosa ritorna?

 

Se non lo sa, chieda al vigile!

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