Il sindaco Risi, già candidato dell’Udc ma con una tessera cucita sulla pelle del PC e l’ex socialista all’occorrenza PD e, ad oras Sel, Falangone ci offrono una versione nostrana della guerra dei “Roses” scoppiata nel centrosinistra locale ma che potrebbe avere ripercussioni altrove.

Il primo vorrebbe controllare la situazione dal punto di vista dell’elettorato, diciamo di parte, per evitare evidenti figuracce con i vertici del PD provinciale e regionale. A questi infatti recentemente “ospiti” a Nardò per mettere in chiaro alcune cosette, ha assicurato forse imprudentemente vittoria perchè fortemente preoccupati per i continui problemi che Risi e parte della sua maggioranza continuano a dare e che segnano in maniera sempre più marcata, la inadeguatezza del primo cittadino nel governare un parterre di prime donne, lui in testa a tutti, con una maggioranza instabile e posticcia, costruita com’è su alleati rivali, impastata di ricatti, dispetti, sospetti e interessi personali.

Anche perché, quando si è deciso di appoggiare candidati solo esterni per accordi precedentemente presi, Risi anche per mero calcolo interno, avrebbe escluso d’imperio una candidatura interna al PD, forse per non regalare ad un probabile antagonista, a pochi mesi dalla fine di questa amministrazione, un palcoscenico che gli consentisse la scalata al partito o altro.

Il secondo, che ambirebbe a prendere il posto del primo, sulla base di probabili passate promesse non del tutto note, da moderno “San Francesco” si spoglia delle sue attuali vesti per vestire quelle meno autorevoli ma al momento più aderenti di Sel, accompagnato con la mano sul capo dal sacerdote Stefano presso la pozza d’acqua sellina per la consueta benedizione.

Sel cari lettori, avete capito bene, il partito estromesso. Da Risi, dalla maggioranza che governa questa Città e che a Nardò con la gestione Vendola ha procurato più danni in assoluto. Ve ne ricordiamo qualcuno, la mancata messa in sicurezza in prima battuta della discarica di Castellino prima e la chiusura dell’Ospedale civile poi, quest’ultima con una rocambolesca firma alla “Zorro”, apposta nottetempo dal primo cittadino con avvallo del vice e buona parte della maggioranza, per nome e per conto di una intera comunità che certamente non li aveva e non li avrebbe mai autorizzati.

Dunque una follia pura, un atto di autolesionismo politico, uno scontro dentro quello che potrebbe tranquillamente essere il partito più votato e che invece ha raggiunto il suo punto più basso grazie alla gestione Risi trovandosi in balìa di soggetti paragonabili alle “macchiette di Petrolini”. Peggio di così sarà veramente difficile fare, come pure sarà difficile trovare liberi elettori che siano disposti a dare il loro voto a questi venditori di sogni. Come dire, “Non mi sono suicidato perché lo consideravo un palliativo”

I voti tanti o pochi che siano, sono voti che non possono “soddisfare” in pieno tutti i candidati forestieri che a Nardò oramai senza bussare, com’è loro abitudine, periodicamente attingono, grazie anche alla disponibilità “meretricia” di chi, figlio di un clientelismo politico, continua impunemente a solcare la scena politica di questa città, nonostante l’età di alcuni ai quali consiglieremmo altre attività. A tal proposito consigliamo il gioco delle bocce, molto distensivo.

La nota drammaturgico-politica è che Risi poco desiderato dai vertici del PD, tant’è che nel 2011 si presenta con un’altro candidato, cerca di colmare questa sfavorevole situazione, visto anche l’iniziale ambizione “capitolina” portando un PD che perde le elezioni, tra gli scranni della maggioranza, acquisendo a se le solite ballerine di “Cancan del Moulin Ruoge” che all’indomani delle votazioni gli scodinzolano intorno creando appunto forti fibrillazioni all’interno della stessa maggioranza uscita dalla urne. Per la verità, non soddisfatto, l’impresario Risi qualche acquisto in saldo lo ha fatto anche in dirittura d’arrivo.

Questa operazione di Marketing politico, questo approccio strategico di Risi non ha fatto altro che far assumere, di fatto, nel contesto della gestione generale -questa è una chicca- la responsabilità “POLITICA” delle scelte di questa amministrazione, al PD! Roba da far smacchiare tutti i leopardi in circolazione.

Un partito quest’ultimo che poteva tranquillamente prendere atto dell’esito delle votazioni del 2011, giacché non era andata così male, anzi, e magari cercare di ridare speranza a questa città tornando a fare politica vera, attraverso un confronto che portasse alla crescita e ad una attenzione maggiore rispetto alle esigenze del territorio senza perdere di vista una necessaria visione globale. Tuttavia le cose sono andate così avanti, che l’istinto autolesionistico del Pd rischia di sovrastare la lucidità politica e gli interessi di questa cittadina.

Ma se il Partito democratico locale è ridotto male, momenti facili non vivono neanche i Forzisti di Nardò, praticamente assenti in quest’ultimo periodo nel contraddittorio politico locale, a loro volta costretti ad un silenzio forzato che rischia di regalare consenso ad altre realtà in campo, con un doroteo SI/NO candidato in stand by. Tutto nasce dal conflitto sempre più aspro fra il presidente Berlusconi e l’ex governatore della Puglia Fitto. Sta di fatto che il terzo “incomodo”, in candidato alla poltrona di presidente, Schittulli, rischierebbe e non poco se questa guerra fratricida con toni così alti ed aspri proseguisse.

Ovviamente rischiano di rimetterci tutti in questa battaglia fra fratelli coltelli, consentendo ai candidati “forestieri” sostenuti dal centrosinistra di avere vita facile a discapito del probabile candidato locale, consentendo loro di far parte di un insieme di numeri che garantirebbe un risultato che regalerebbe al candidato presidente di sinistra, le chiavi di Viale Capruzzi.

Il risultato di questa “esibizione muscolare nazionale” porterebbe a rendere ancora più ininfluente di quanto già ora non sia il locale partito di centrodestra, il quale ha abbandonato a se stessi i propri elettori orfani di una rappresentanza tra gli scranni di Palazzo Personè che non rappresenta e non svolge adeguatamente il ruolo di vera opposizione, tant’è che sui temi ambientali, territoriali, sociali ed economici si intravede solo una flebile fiammella, lasciando spazio agli annunci mediatici del compagno Risi. Una frattura radicale nel centro destra, i cui effetti daranno una lettura ufficiale e magari anche un responsabile, probabilmente in prossimità delle future amministrative per quanto riguarda Nardò.

In ultimo, i partiti o formazioni cosiddette minori, che si troverebbero schiacciati dall’onda d’urto che deriverebbe da una probabile pesante sconfitta del centro destra o del centro sinistra tra qualche mese. Potrebbe darsi che tutto ciò corrisponda a un disegno, ma sinceramente non si riesce ad intravedere quale sia, e temiamo che con noi non lo vedano neppure chi andrà a votare.

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