In tempi non sospetti L’Ora ha dimostrato con i fatti che il PCC voluto “fortemente” da Risi & Co, Presentava lacune note e arcinote in chi Ora fa finta di nulla e “insiste” a rendere questa faccenda un caso unico per le sue manifestazioni di palese discrasia nel modi e nei tempi. Ci chiediamo se le autorità preposte al controllo ne siano a conoscenza ? (N.d.R)
Sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia ‐ n. 53 suppl. del 15‐04‐2015 è stata pubblicata la LEGGE REGIONALE 10 aprile 2015, n. 17 “Disciplina della tutela e dell’uso della costa”. che sostituisce integralmente la precedente L.R. n°17/2006.
In questa nuova legge non sono state apportate sostanziali modifiche alla precedente, bensì meglio chiariti alcuni aspetti sulla portualità in Puglia e sulla gestione delle concessioni demaniali marittime.
In una prima disamina della nuova legge si percepisce subito l’errore perpetrato in queste ultime settimane dagli uffici comunali nella gestione delle richieste di concessione demaniali marittime.
nell’Art. 8 “Concessioni di competenza comunale” , comma 3…
La procedura di selezione del concessionario è avviata in seguito a bando pubblico che deve in ogni caso specificare:
a) le modalità di presentazione della domanda, secondo le specifiche SID e la documentazione tecnica a corredo della stessa;
b) termini di presentazione della domanda e della documentazione;
c) i requisiti minimi (morali e in materia di tutela antimafia) di partecipazione alla gara che devono sussistere in capo agli interessati (persona fisica o persona giuridica) al momento di presentazione della domanda;
d) le cause di esclusione;
e) i parametri di selezione delle offerte, con particolare riguardo agli investimenti finalizzati al risparmio energetico, al recupero idrico e all’uso di materiali eco‐compatibili di minore impatto ambientale e paesaggistico;
f) la composizione della commissione giudicatrice.
4. Al fine di garantire la massima trasparenza, il bando è pubblicato per almeno quindici giorni consecutivi all’albo pretorio e sul sito telematico istituzionale e, altresì, in ragione della rilevanza economica, secondo le forme di pubblicazione prescritte in materia di norme sui contratti pubblici.
Il Comune di Nardò invece, compatibilmente con il PCC adottato, sta arbitrariamente scegliendo una richiesta, tra le decine di richieste di concessione demaniale marittima pervenute da parte di privati, e avviando l’iter approvativo mediante procedura del rende noto. Ciò significa che mentre un imprenditore ignaro ed onesto interessato da un area demaniali attende questi famosi bandi, gli uffici comunali stanno portando ad esaurimento i lotti previsti nel PCC mediante una procedura sbagliata e molto poco trasparente.
Il bando garantirebbe equità nella procedura di assegnazione di un bene demaniale, chiarezza nelle procedure e soprattutto premierebbe il progetto con maggior impatto positivo socio-ecologico.
Non è noto sapere infatti con quali criteri gli uffici comunali stanno avviando le istruttorie per il rilascio delle concessioni demaniali, quali caratteristiche progettuali saranno premiate, quale la commissione esaminatrice degli eventuali progetti in comparazione.
A pensar male si fa peccato, ma il più delle volte si indovina… in questo modo i soggetti (cittadini e tecnici) più “informati” agli uffici comunali hanno senza dubbio una marcia in più, potendo usufruire di una vasta discrezionalità da parte dei funzionari.
Certamente la procedura del “rende noto” avviata dal Comune di Nardò è in totale contrasto con la legge in materia e si chiede l’immediato ritiro dei procedimenti già avviati e la pubblicazione dei bandi a garanzia di una parità di accesso da parte della collettività.
Pippi Mellone
Consigliere comunale