Non le manda a dire nemmeno al camaleontico Assessore NATALIZIO: “ieri criticava aspramente questa Amministrazione, oggi siede allo stesso tavolo di chi nulla sta facendo per impedire che le schifezze di altri vengano versate nel nostro mare ” Puntuale ma impietosa l’analisi fatta dal giovane rampollo di casa Siciliano.

Rispetto ad altre “uscite” improvvide, riteniamo quest’ultima attualissima e assai responsabile se consideriamo che arriva da un giovane esponente del PD locale e di questa maggioranza. Sui temi ambientali che tanto danno hanno arrecato al territorio ed alla popolazione, non possiamo che ricordare le posizioni e l’impegno di chi realmente si è opposto in questa città anche rischiando in prima persona. Evitiamo di fare nomi, anche perché non siamo riusciti a raggiungerlo telefonicamente.

 

Un merito va dato anche alle varie associazioni ambientaliste, che comunque non dovrebbero perdere l’orientamento e le ragioni del loro essere. Per questo motivo apprezziamo l’intervento e lo sdegno di Lorenzo Siciliano sulla condotta di questa Amministrazione sull’affare condotta sottomarina, come pure condividiamo le perplessità che derivano dalla condotta di un vecchio lupo della politica locale, che evidentemente ha perso il pelo ma non il vizio. Si tratta del camaleontico oggi assessore alla cultura (e all’occorrenza all’ambiente) Natalizio, del quale come giustamente riportato da Lorenzo ci si chiede: “ …che fine abbia fatto l’iperattività, in termini di tutela ambientale, di chi oggi siede nel Governo cittadino e fino a ieri non perdeva occasione per attaccare duramente questa Amministrazione nei momenti in cui sono state paventate minacce di inquinamento ambientale di dimensioni, anche, molto meno clamorose di quella in questione.”

Qui emerge, in tutta la sua drammaticità, una situazione politica che spaventa per certi versi ma non stupisce. Si rimanda a quei valori e comportamenti propri di chi vede la politica come una missione che contempli il bene massimo per il territorio ed il cittadino. Dall’altra parte il cattivo esempio dato da chi evidentemente certi valori non li condivide e vede la politica come un mezzo che porti benefici alla propria di posizione.

Dunque ben venga lo sdegno manifestato dal giovane politico contro l’ennesimo esempio di mala politica dimostrato da chi, se non solo per “esperienza”, dovrebbe dare l’esempio.

Ovviamente non si ferma allo sdegno ma denuncia senza mezzi termini e, lo riportiamo di seguito, una situazione sulla quale qualcuno dovrebbe puntare i riflettori: “Mi chiedo se si possano paragonare degli incontri tra un’Amministrazione Comunale ed un ente quale Aqp, a delle riunioni carbonare, come se il futuro del nostro ambiente si decidesse alzando il tiro tra una proposta e l’altra. L’ambiente non è proprietà privata di “pochi”, ma bene comune ed in quanto tale non accetto che le decisioni in materia vengano prese nelle segrete stanze per poi comunicare il tutto ai cittadini quando le scelte sono state già prese, da chi, magari, non si farebbe poi così tanti problemi a svenderla, questa terra, per un piatto di lenticchie.”

A memoria ricordiamo che una personalità di spicco dell’imprenditoria del ramo fu notata tra il pubblico durante i lavori della commissione ambiente occupata a discutere proprio il tema della condotta sottomarina, mostrando come forse gli interessi attorno a questa vicenda coinvolgono più tavoli ed ancora più soggetti.

 

Nota su fb del 30 4 2015

 

 

CONDOTTA SOTTOMARINA: L’IGNOBILE COMPORTAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE di Lorenzo Siciliano

Torna alla ribalta, come un macigno sul patrimonio ambientale e naturalistico della nostra Città, la condotta sottomarina che dovrebbe riversare i liquami della fogna di Porto Cesareo nel mare di Nardò. Risale a Giovedì 23 Aprile l’incontro tra Aqp ed Amministrazione Comunale. Tutto, come nella “migliore” delle tradizioni, all’oscuro dei cittadini, dei Comitati No Tub e tutela del paesaggio, che a loro tempo misero in campo importanti risorse dal punto di vista umano per manifestare contro quella che, oggi, pare tornare a galla come un’ipotesi più che possibile, ossia la realizzazione del mega tubo che sfocerebbe nel mare antistante Torre Inserraglio. Nessun avviso dell’incontro è giunto, neppure, alla Consulta comunale dell’ambiente.

Acquedotto Pugliese, inoltre, pare che non sia assolutamente intenzionato a fare alcun passo indietro in merito alla realizzazione della condotta stessa, nonostante una delibera di consiglio comunale, votata all’unanimità, che esprimeva la totale contrarietà del Consiglio stesso relativamente al “progetto condotta”, forte di una sempre più pressante ipotesi di commissariamento, relativamente alla gestione dei depuratori.

Mi chiedo se sia, oltre che indice di buon senso, politicamente ed eticamente corretto non far prendere parte, o quanto meno rendere partecipi, comitati come quello del “No Tub” e della tutela del paesaggio che, come detto, si sono spesi con tutte le loro forze per difendere questo territorio da minacce, anche velate, di inquinamento ambientale bello e buono.

Mi chiedo se si possano mettere da parte delle persone che hanno combattuto e continuano a combattere battaglie alle quali, molto spesso, la Politica ha preferito non prendere parte.

Mi chiedo che fine abbia fatto l’iperattività, in termini di tutela ambientale, di chi oggi siede nel Governo cittadino e fino a ieri non perdeva occasione per attaccare duramente questa Amministrazione nei momenti in cui sono state paventate minacce di inquinamento ambientale di dimensioni, anche, molto meno clamorose di quella in questione.

Mi chiedo se si possano paragonare degli incontri tra un’Amministrazione Comunale ed un ente quale Aqp, a delle riunioni carbonare, come se il futuro del nostro ambiente si decidesse alzando il tiro tra una proposta e l’altra. L’ambiente non è proprietà privata di “pochi”, ma bene comune ed in quanto tale non accetto che le decisioni in materia vengano prese nelle segrete stanze per poi comunicare il tutto ai cittadini quando le scelte sono state già prese, da chi, magari, non si farebbe poi così tanti problemi a svenderla, questa terra, per un piatto di lenticchie.