Il decreto Sblocca Italia del 2014 prevede la possibilità che un cittadino possa svolgere dei lavori socialmente utili per ripagare il Comune di appartenenza dei propri debiti.

E’ un’opportunità che il Comune può dare, in un momento molto difficile per i bilanci delle famiglie, ai suoi cittadini insolventi. I cittadini che hanno debiti con il proprio Comune che dimostrano di avere un reddito basso o che esibiscono di essere diventati insolventi a seguito del fallimento della propria azienda, hanno la possibilità (se il Comune in cui risiedono lo prevede) di corrispondere al Comune Imu, Tari, Tasi, la tassa sull’occupazione di suolo pubblico e anche gli affitti delle case popolari attraverso dei lavori.

Pulizia delle strade, manutenzione degli immobili, potatura siepi o imbiancatura delle pareti delle scuole: questi sono alcuni esempi delle mansioni che il comune assegna al cittadino e tramite cui gli permette di ripagare il suo debito. In Italia sono già molti i comuni che hanno adottato la virtuosa pratica di far pagare i tributi comunali rimasti insoluti con la formula del baratto amministrativo.

E’ un modo molto interessante per venirsi incontro: da una parte il cittadino moroso, facendo ricorso alle sue capacità lavorative, estingue i propri debiti, dall’altra il Comune, ente creditore, incassa le tasse ed i canoni ancora insoluti e realizza servizi indispensabili per la collettività. Di fronte a questa opportunità che lo Stato ha messo a disposizione degli Enti Locali sollecitiamo l’Amministrazione Comunale di adottarla anche a Nardò. E’ una pratica virtuosa che, ne siamo convinti, può dare buoni risultati.

Alberto Calignano Coordinatore comunale Italia Unica Nardò