Abbiamo appreso degli intenti filantropici dell’associazione “palaeventi” nei confronti dei cittadini di Nardò e siamo rimasti colpiti dalla sua graziosa munificenza. Non potevamo immaginare quale trasporto verso la comunità cittadina nutrisse questa associazione che, volontariamente, dona tempo e denaro a fini di promozione della vita sociale della città. 

Venendo a cose serie, la prolissa risposta ai rilievi mossi alla disinvolta gestione della questione da parte all’amministrazione comunale, non dice assolutamente nulla di sostanziale; ripete una sequela di fatti, già noti, e una caterva di buone intenzioni, di cui è notoriamente lastricata la strada che conduce all’inferno. Quindi, poco più che aria fritta. Cosa che non ci esime dal reiterare i rilievi già fatti e dal proporre nuove domande cui, chi utilizza i beni della comunità cittadina, dovrebbe sentire obbligo morale, prima ancora che giuridico, di rispondere.

E qualunque cittadino che non abbia interessi particolari, ma solo interesse alla difesa dei bilanci comunali, ha diritto ad esprimere i propri dubbi e a chiedere risposte serie dall’amministrazione sociale e non da neo costituite associazioni ad hoc.

Qualcuno dovrebbe spiegarci se la tensostruttura del Sac è stata aggiudicata alla MUSIC&SHOW perché ne faccia ciò che vuole e la gestisca a proprio piacimento (compresi affitti per ogni tipo di attività) oppure perché la gestisca per le attività istituzionali dello stessoSac o delle attività di promozione turistico-culturali-ambientali del territorio dal medesimo Sac autorizzate. In ogni caso, vorremmo conoscere i termini del contratto di locazione e, in particolare, il canone di locazione e la registrazione dello stesso contratto. Come pure sarebbe opportuno capire l’inusitata velocità degli uffici comunali da cosa sia mossa, con istanza del 10 dicembre e delibera del 23 dicembre, nonché immediata riunione della commissione competente per i pubblici spettacoli. Mentre sono in tanti a dover attendere mesi, se non anni, per ricevere anche solo sonori dinieghi.

Vorremmo anche sapere se esistono tutte le altre prescritte autorizzazioni, se in un’area dove insiste un rudere fatiscente (il gerontocomio) con pericolo di crolli e vetri rotti sia garantita l’incolumità pubblica, se sia stata collaudata nei termini di legge la gettata in cemento fatta qualche giorno addietro, se esista la valutazione dell’impatto acustico e le relative prescrizioni, se siano state fatte le prescrizioni per impedire la mescita di bevande alcoliche ai minori, se siano stati collaudati gli impianti elettrici e i relativi collegamenti, se siano state verificate le uscite di sicurezza, se siano rispettate le dotazioni anti incendio prescritte per legge. Soprattutto, vogliamo sapere quale autorità preposta al controllo abbia dato le autorizzazioni e verificato l’efficienza di tutte le dotazioni prescritte.

Ed ancora vorremmo sapere se è regolare che ci si sposti dal luogo per raggiungere i servizi igienici situati a parecchie decine di metri. Ed ancora chi sarà ad effettuare la pulizia dei luoghi dopo gli eventi e quindi a carico di chi saranno i relativi costi. Mentre è pacifico che saranno le casse comunali a sostenere il costo dell’energia elettrica consumata, sia essa di qualche centinaio di Watt oppure di qualche MegaWatt.

A noi preoccupa la ricaduta sulle casse comunali di tutti questi costi, un privato che investisse, a proprio rischio, il proprio denaro non ci susciterebbe alcuna preoccupazione. Ma lucrare profitti scaricando i costi e ogni tipo di rischio sulla città non ci sta per nulla bene.

Graziano De Tuglie Tutto per Nardò

Maria Grazia Sodero Andare Oltre