Il caso della messa in sicurezza della discarica di Castellino nuovamente al centro della cronaca mediatica. I fatti: venerdì 20 ottobre 2017 , come già annunciato dall’ufficio stampa del primo cittadino, sopralluogo di Filippo  Caracciolo assessore all’ambiente della Regione Puglia che ha preso “visione dello stato dell’arte” in cui versa la discarica come già ampiamente esposto dal consigliere regionale Casili che nella V commissione di cui lo stesso Caracciolo era presidente, la tragicità della discarica che lasciata senza azioni certe ha potenziali ricadute nel sottosuolo con il percolato rovinosamente fluito nelle falde acquifere come dimostrerebbe – secondo il consigliere regionale pentastellato- i valori allarmanti di metalli pesanti come nichel e arsenico nell’acqua di falda rilevati nei pozzi ispettivi.

Un problema che si rimanda e che se pur denunciato come è avvento tramite l’audizione del 24 febbraio 2016 a Bari e poi nei primi mesi del 2 febbraio 2017 con la nota trasmissione “Buon pomeriggio” di telenorba a cui fa seguito l’allarmante situazione di neoplasie riconducibili come concausa a patologie tumorali resta l’unico dato certo che purtroppo non ha soluzione di sorta.

Una speranza se così la vogliamo definire in senso di una soluzione appare la notizia di una disponibilità, da parte della regione Puglia di ben 68 milioni di euro che serviranno a bonificare siti inquinanti. Ovviamente non a tutti è noto la grandezza del problema quando si parla di siti inquinanti in Puglia.

La situazione ha proporzioni scandalose dove il caso di  Castellino appare una goccia di olio nel mare di indifferenza e incapacità che ha alimentato azioni discutibili.

Infatti dalla provincia di Foggia sino a Capo Leuca le “disattenzioni” di un giro d’affari a sei zeri non sono poche e abbracciano comuni e provincie dove il chi controlla chi o peggio le norme legate al D.Lgs. 156/2006 sono state disattese per incapacità su più fronti che si spera la magistratura possa fare chiarezza anche se la matassa burocratica non gioca a favore della certezza di individuare responsabilità certe.

“L’avviso della Regione prevede che 24,3 milioni di euro siano messi a disposizione per interventi di messa in sicurezza di emergenza o misure di prevenzione di siti interessati dalla presenza di sorgenti primarie o secondarie di contaminazione.

3,5 milioni di euro sono destinati alla progettazione ed esecuzione di piani di caratterizzazione, vale a dire le indagini con analisi che si fanno a monte per capire quanto può essere contaminato quel sito e quanto si rischia intorno.

40,8 milioni di euro, è relativa a progetti di bonifica e messa in sicurezza permanente di aree contaminate, siti industriali dismessi, discariche abusive, discariche dismesse esercite in forza di ordinanze contingibili e urgenti.”

Quindi un’altra speranza che speriamo lo stesso consigliere Casili possa essere in pieno un punto di riferimento per la comunità neretina in regione per conoscere a breve se i 68 milioni e la visita di “cortesia” di Caracciolo sia a breve seguita da azioni che mettano su Castellino la parola fine …

https://youtu.be/inaFDOWw0Yk

https://youtu.be/Z1axemWG9vM

https://youtu.be/2FtXYj7w7os

 

https://youtu.be/m8u9hYxbzSA

 

https://youtu.be/SaP1Fnyp1aE

 

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