Nardò, 13 febbraio_ di COSIMO POTENZA_ Lo abbiamo visto con il “Palazzo di Città” non potevamo aspettarci di meglio e di più per il Gerontocomio.
Del resto, quando si sfiorano i monumenti dell’insipienza politica – i brontosauri figli del compromesso di potere democristiano-socialisteggiante, che ha regolato le sorti della nostra città fino agli anni novanta, una reazione conservatrice appare ovvia e scontata.
Questa (per fortuna) minoranza (purtroppo) rumorosa vede nella Gazzetta del Mezzogiorno( martedì 13 febbraio, pag. VIII, Lecce provincia: “Gerontocomio,in vendita eterna incompiuta”)
lo strumento di propaganda che inala pillole di critiche fine a se stesse avulse da analisi ti contesto normativo e socio-economico.
Un bene che i precedenti governi hanno tentato di alienare senza riuscirci anche a cifre simboliche ora viene messo sul mercato nel tentativo di recuperarlo alla funzionalità e alla bellezza di un’area della città, che per la prima volta appare attinta da una visione programmatica da una prospettiva.
Questa Amministrazione di giovani e meno giovani guarda al futuro e pensa appunto ad una prospettiva di sviluppo per questa città, che possa coniugare diritti ed interessi plurimi e variegati.
Recuperare il Gerontocomio ad una funzionalità , che non per forza dovrà passare da una vendita, ma anche da una ipotesi di partenariato pubblico privato, potrà significare recuperare l’idea di una città viva che dà opportunità di lavoro ai giovani dando servizi di assistenza  ai propri anziani e soprattutto recuperando all’estetica una struttura sinora abbandonata all’obsolescenza.
Il bicchiere è pieno fin oltre la metà e fare finta di non vederlo spingersi oltre il senso del ridicolo affogati dall’odio politico non è fare informazione, ma un modo puerile di remare contro una spinta di cambiamento inarrestabile!