Nardò,26 marzo_ di COSIMO POTENZA_ Πάντα ρέι, tutto scorre. Apro gli occhi un mattino di marzo, metto a fuoco e lascio che il cervello riprenda la sua attività giornaliera. Lentamente tutto riprende forma, tutto attorno a me emette il suo suono naturale. Le coperte sono calde, la voglia di lasciarle non è mai abbastanza, i pensieri troppi. Ecco che in un attimo tutto riaffiora bruscamente, con burbera irruenza, senza chiedere cortesemente il permesso e senza nemmeno lasciare il tempo di prepararsi: ci si ritrova inermi, emotivamente nudi e spaventati. È il buongiorno beffardo della realtà. Solo la notte con la sua magia segreta sa placare per poche ore il flusso dei pensieri affidandoci alle braccia paterne di Morfeo, il sonnifero divino. Un altro giorno da vivere. La prospettiva di tornare nell’oblio del sonno è allettante, è seducente, è incredibilmente comoda. Ma la vita? Si parcheggia in un angolo dimenticato, buio e umido in attesa del prossimo raggio di sole? Non è così che va. Sarebbe il biglietto di sola andata per la morte dell’anima. Sarebbe come abbandonare a testa bassa una partita, quella della tua esistenza. Sarebbe la fine. Ogni singolo mattino, quando apriamo gli occhi al mondo, stiamo ricevendo un dono, il più prezioso. Stiamo affacciando, infatti, il nostro percorso a nuove prospettive, a infinite e impensabili possibilità, a misteriosi risvolti, a nuovi sorrisi che spazzano via vecchie (e trite) lacrime. Lo spettacolo deve continuare, il sipario può attendere: il copione prevede colpi di scena, bizzarri personaggi e insolite situazioni (quant’è vero il detto intramontabile “mai dire mai”!), accese conversazioni seguite da placidi silenzi, fortuiti incontri (favorevoli e nefasti, si sa). Le coperte calde lasciano il posto al calore del mattino. I cattivi pensieri vengono dissipati dal rumore incessante del traffico stradale che si diffonde dalla finestra aperta. È primavera ma qualche nuvola oscura ancora il cielo, mentre il sole gioca a nascondino. È arrivato il momento di abbandonare il letto e di immergersi nel caleidoscopio multiforme della vita. Il resto, i pensieri, il passato, viaggiano altrove. Tutto scorre…