Nell’ultima seduta il Consiglio comunale ha approvato, tra le altre cose, anche il regolamento per la tutela dall’inquinamento acustico, cioè una serie di norme per la gestione e il contenimento dell’inquinamento acustico, con particolare riferimento alle attività di pubblico spettacolo e intrattenimento musicale negli esercizi pubblici e in strutture simili. Si tratta della tanto attesa disciplina a livello comunale di un settore che è stato sino ad oggi una vera e propria “giungla” tra leggi nazionali, regionali e varie norme di attuazione, a cominciare dal confuso sistema delle deroghe.  

Il testo, nella prima parte, elenca i principi generali, la definizione dei concetti di inquinamento, attività rumorosa, sorgenti sonore, livelli di rumore, ecc., oltre a definire e indicare il contenuto di strumenti come la DPIA (documentazione di previsione d’impatto acustico), la DPCA (valutazione previsionale di clima acustico) e la VIA (valutazione d’impatto acustico).

La seconda parte, invece, riguarda in maniera specifica pubblici esercizi, circoli privati, stabilimenti balneari e altri luoghi di ritrovo, aperti o chiusi, destinati allo sport, al tempo libero e allo spettacolo, che utilizzano impianti di diffusione sonora o strumenti musicali. Oltre a prescrivere alcune incombenze di carattere tecnico, sono previste limitazioni per quanto riguarda la diffusione di musica (dal vivo, con karaoke o con dj) all’interno dei pubblici esercizi, consentita sino alle ore 01:00 da settembre ad aprile e sino alle ore 02:00 da maggio ad agosto (in ogni caso per non più di quattro ore al giorno e per non più di cinque giorni al mese). Per quanto riguarda invece la diffusione di musica su aree esterne di pertinenza del pubblico esercizio, gli orari sono diversi: da settembre ad aprile entro le ore 24:00 (e per i prefestivi entro le ore 01:00), da maggio ad agosto entro le ore 01:00 (e per i prefestivi entro le ore 02:00). In ogni caso, non è consentita per una durata superiore a cinque ore al giorno con intervallo minimo di due ore e per più di quattro giorni al mese (per non più di otto giorni da maggio ad agosto). Il titolare dell’attività dovrà comunque controllare il vociare e gli schiamazzi degli avventori e il rispetto della civile convivenza. Quest’ultimo aspetto è la “spia” di una novità importante che il regolamento codifica, cioè la diretta responsabilità del titolare dell’esercizio, sotto ogni profilo, per le attività di questo tipo su suolo privato o su suolo pubblico autorizzato.

La terza parte, infine, riguarda le attività temporanee rumorose, cioè spettacoli itineranti, manifestazioni musicali di intrattenimento, sportive, fieristiche o politiche, che utilizzano sorgenti sonore e che – salvo diversa individuazione – dovranno tenersi preferibilmente nelle aree mercatali di Nardò e Santa Maria al Bagno e nel largo della Quattro Colonne. Le emissioni sonore di queste attività sono consentite nell’intervallo di tempo tra le ore 9 e le 24, salvo deroghe autorizzatedall’amministrazione comunale sia per quanto riguarda i limiti temporali (sino alle ore 02:30 o le ore 04:00 per manifestazioni particolarmente rilevanti che abbiano il patrocinio del Comune) che acustici. Le autorizzazioni in deroga, che possono contenere anche prescrizioni di varia natura, non possono essere rilasciate per lo stesso sito per più di tre giorni al mese e per un massimo di quindici giorni all’anno. Le deroghe valgono per le attività temporanee rumorose, ma non per i pubblici esercizi.

In qualsiasi momento, l’amministrazione comunale potrà effettuare verifiche sulle emissioni sonore, comprese le attività in deroga, e procedere a provvedimenti che vanno dalla diffida a eseguire la bonifica acustica all’inibizione dell’uso della sorgente sonora, dalla revoca dell’autorizzazione in deroga alla sospensione dell’attività rumorosa, sino alla sospensione della licenza. Le violazioni al regolamento sono punite con sanzioni che vanno da 258,23 a 10329,14 euro, fatte salve altre sanzioni anche di carattere penale.

“Il regolamento – spiega l’assessore al Turismo e allo Sviluppo Economico Giulia Pugliamette finalmente ordine in un settore in cui sino a ieri c’era molta confusione, con problemi e inconvenienti gravi sia per l’amministrazione comunale che per i cittadini e gli operatori. Adesso sappiamo in maniera precisa e puntuale chi può fare una determinata cosa, come la può fare e entro quali limiti. Uno strumento che ci consente di fare un salto di qualità sul fronte della disciplina e della certezza di regole e norme”.

“L’obiettivo spiega l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio era quello di mettere insieme le esigenze di tutti e ci siamo riusciti. Abbiamo adesso riferimenti certi per i cittadini, per chi è titolare di attività di intrattenimento e spettacolo e anche per chi deve controllare che le prescrizioni siano rispettate”.

                                             

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