Con 17 voti favorevoli e 5 contrari il Consiglio comunale ha approvato nella serata di ieri il piano finanziario dei servizi di igiene ambientale per l’anno 2019 e il piano tariffario Tari 2019. Quest’ultimo prevede l’emissione a ruolo ai fini Tari di circa 8 milioni di euro, cioè quasi un milione in più rispetto all’anno scorso. Dopo due anni (2017 e 2018) in cui l’amministrazione Mellone ha tagliato la bolletta mediamente del 10%, grazie alla razionalizzazione del piano di concerto con il gestore, nel 2019 è previsto invece un aumento medio di 10 euro per ogni utente.

Dovuto, come spiegato in aula, alla necessità di fronteggiare la spesa per contenziosi storici dell’amministrazione comunale, risalenti addirittura al 2010: con la società Progetto Ambiente, dovuto alla correzione delle tariffe di conferimento nell’impianto di Cavallino, per il quale il Comune  deve un conguaglio di 1 milione e 400 mila euro, “spalmato” in sette annualità per alleggerire il carico sugli utenti (macigno piovuto su tutti i Comuni della provincia di Lecce);  quello del Tefa, tributo provinciale per il quale l’ente ha una esposizione debitoria sin dal 2010 nei confronti della Provincia di Lecce che ammonta oggi a circa 1 milione e 200 mila euro, in questo caso “spalmati” in quattro annualità. Non solo, ad “appesantire” il piano anche le nuove regole che impongono a chi paga regolarmente di coprire il “buco” di bilancio causato dai morosi.

“Mentre noi per due anni abbiamo tagliato la Tari del 10%, le ragioni dell’aumento odierno – ha detto in aula il sindaco Pippi Mellone – sono addebitabili a chi ha governato prima di noi, all’aberrante fondo crediti di dubbia esigibilità voluto dal governo Renzi, ai costi di trasporto e smaltimento, decisi da Ager e dettati dall’oligopolio dei privati, e infine ai costi della gara dell’Aro 6. Chi dice che è colpa nostra, dice il falso. Come dice il falso chi dice che con i soldi della Tari stiamo facendo opere pubbliche, perché è noto a chi non è fuori di testa o ignorante che i soldi delle bollette transitano nel bilancio comunale e sono destinati a coprire i costi di gestione.

Ancora, dice il falso chi dice che Mellone ha disatteso la promessa della riduzione del 30% della Tari. Quella promessa era legata chiaramente alla possibilità di poter sfruttare sul territorio comunale un impianto pubblico di compostaggio e quindi di poter tagliare l’enorme costo del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti. Per questo lo scorso anno ci siamo candidati al bando della Regione che ci dava questa opportunità, prevedendo di poterlo fare a Pendinello, prima che l’opposizione facesse terrorismo psicologico con i neretini sulla inesistente pericolosità dell’impianto. Oggi questa opportunità è ancora in piedi e quindi chiederò ai cittadini con un referendum di esprimersi. L’impianto non inquina per nulla e consente di annullare quasi del tutto i costi, possiamo deciderne di non volerlo ma accettando serenamente una bolletta galoppante”.

“I fatti – ha spiegato l’assessore al Bilancio Gianpiero Lupo – sono molto chiari, al di là delle falsità sconcertanti raccontate dall’opposizione ai cittadini. Circa 1 milione di euro del debito del Comune nei confronti della Provincia per il Tefa è dovuto ai mancati trasferimenti dell’amministrazione Risi. Sapete perché poi non abbiamo potuto versare a Palazzo dei Celestini i restanti 258 mila euro del debito complessivo?

Perché a ottobre 2016 abbiamo dovuto far fronte a un altro debito lasciato in eredità di chi ci ha preceduti, cioè i 404 mila euro frutto dell’accordo transattivo per uno dei due contenziosi con la Progetto Ambiente stipulato nel luglio 2015 da Marcello Risi ma non inserito, in modo furbo o irresponsabile, nel piano finanziario 2016. Probabilmente perché alla vigilia delle elezioni non era prudente far lievitare la bolletta Tari. Di conseguenza, quando a ottobre 2017 ci è piovuto addosso come un macigno il decreto ingiuntivo della Provincia con il credito complessivo, avevamo le mani legate. L’aumento della Tari, numeri e documenti alla mano, è frutto di tutto questo”.
La stessa delibera prevede poi una modifica al regolamento Tari che riduce la tassa per tutti gli utenti che con il nuovo servizio di raccolta differenziata utilizzano la compostiera per la raccolta dei rifiuti organici, per i quali adesso è prevista una riduzione del 10% nelle parti variabile e fissa della tassa per chi vive nell’area extraurbana e solo nella parte variabile per chi vive nell’area urbana. Ciò al fine di incentivare la pratica del compostaggio domestico e ridurre la quantità di rifiuto da conferire.
Il Consiglio ha poi varato il nuovo regolamento per l’accesso e la circolazione dei veicoli nelle zone a traffico limitato e nelle aree pedonali. La nuova regolamentazione recepisce esigenze e criticità emerse nei due mesi di sperimentazione successivi all’attivazione del controllo elettronico dei varchi. Le nuove regole e le nuove possibilità per gli utenti (che potranno richiedere nuove autorizzazioni, prima non previste) avranno bisogno di un ulteriore periodo di test, che durerà sino al 9 giugno. Che cosa cambia? La specificazione della possibilità di rilascio di titoli per l’accesso giornaliero per esigenze eccezionali e/o urgenti debitamente motivate; la semplificazione del sistema di rilascio dei titoli giornalieri; l’inserimento di circoli e associazioni tra gli aventi diritto all’autorizzazione per carico e scarico; la possibilità di rilascio di autorizzazioni permanenti per alcune categorie di aventi diritto (proprietari di immobili, liberi professionisti, associazioni e circoli); la possibilità di autorizzare due veicoli per le attività commerciali con l’unico limite di non usufruirne in contemporanea;

la semplificazione e migliore specificazione del procedimento di rilascio delle autorizzazioni per le diverse categorie; il cambio di denominazione di una categoria (COM) con una più generica relativa al carico e scarico (C/S), per una fascia di 6 ore che riguarda anche i commercianti, proprietari, ecc.; la possibilità di autorizzare 2 L1 (ciclomotori a due ruote) o L3 (motoveicoli a due ruote) per la categoria dei dimoranti (DOM) in aggiunta al limite di 2 già presente; la possibilità di prevedere (con i provvedimenti successivi di istituzione delle Ztl e aree pedonali) di una diversa articolazione delle fasce orarie di ingresso e regole più restrittive per aree da sottoporre a maggiore tutela; la previsione di deroghe sui limiti temporali per i servizi di consegna merci deperibili e alimenti; l’inserimento dei bambini al di sotto dei 5 anni tra le categorie per le quali può essere rilasciata autorizzazione per assistenza (ASS per famiglie con figli minori).

I successivi provvedimenti di Giunta, poi, fisseranno nel dettaglio limiti e portata delle previsioni generali del regolamento.
“Come previsto – ha spiegato l’assessore alla Mobilità e alla Polizia Locale Ettore Tollemeto – la sperimentazione ha fatto emergere le piccole imperfezioni del regolamento, nuove esigenze di residenti e operatori, possibilità di ottimizzare le previsioni.

Con le modifiche ovviamente ci sono nuovi utenti che possono ottenere le autorizzazioni, ai quali va data la possibilità di presentare le relative istanze. Così come abbiamo la necessità generale di testare le nuove regole. Ecco perché allunghiamo la sperimentazione sino al 9 giugno, solo allora i varchi elettronici potranno certificare le infrazioni. L’idea, oggi come all’inizio di questo percorso, è quella di armonizzare le esigenze dei singoli o dei gruppi con l’interesse generale, che è quello relativo alla tutela dell’area più preziosa e fragile della città e al suo rilancio”.

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