Nardò,26 luglio_Il chiostro dei Carmelitani di corso Vittorio Emanuele II sarà un hub di “fotografia di comunità”, cioè un “luogo del cuore” perno di tutti i luoghi del cuore del territorio neretino (non a caso, visto che il “Chiostro dei Carmelitani – vecchio mercato coperto” è stato inserito lo scorso anno nel censimento FAI “Luoghi del Cuore”). L’idea è quella di dotare l’immobile – in particolare lo spazio aperto del colonnato, una parte della sala conferenze e altri locali di servizio – di una infrastruttura tecnologica che consenta di realizzare, tra le altre cose, laboratori di grafica e fotografia, mostre fotografiche, attività di raccolta, catalogazione e digitalizzazione di materiale fotografico storico proveniente dall’archivio storico del Comune di Nardò o da altri archivi privati (una sorta di laboratorio fotografico della memoria). Il fiore all’occhiello sarà la possibilità di usufruire di una stampante a 3D, la prima stampante di questo tipo ad uso pubblico in città. Le risorse saranno quelle – 30 mila euro – del finanziamento concesso al progetto IN-Chiostro – Arte di Comunità del Comune di Nardò e del Liceo Artistico “Vanoni” nell’ambito di un avviso della Regione Puglia per la selezione di interventi per la valorizzazione e la fruizione dei luoghi identitari della Puglia.


L’idea del progetto parte da lontano, precisamente nel corso degli incontri organizzati nel gennaio 2018 dall’amministrazione comunale con dirigente, docenti e studenti del Liceo Artistico per la realizzazione della mappa di comunità degli attrattori materiali e immateriali, culturali e ambientali. L’obiettivo è diventato poi quello di avviare un processo permanente di mappatura del territorio in grado di ricostruire la trama dei luoghi che si connettono con le storie, con le persone e i personaggi, per ricostruire le radici e le fondamenta della comunità. Come?

Per esempio, attraverso la strategia di recupero della memoria e del senso di comunità espressa con lo slogan “Guardiani del tempo”, che attraverso esperienze di “teatro di comunità” accompagna la cittadinanza neritina nella raccolta di storie di famiglia (in cui la Storia si intreccia con le storie) che una volta l’anno, dopo un percorso di laboratorio teatrale, vengono rappresentate nelle corti dei più bei palazzi del centro storico. Oppure attraverso un hub di “fotografia di comunità” in un luogo fortemente identitario come il chiostro dei Carmelitani, che consenta il recupero, la catalogazione e la pubblicazione di antiche e nuove fotografie che descrivano e raccontino il territorio.

“Il lavoro di ricerca e archiviazione fotografica – sottolinea l’assessore alla Cultura Ettore Tollemeto – garantirà la fruibilità e la durata nel tempo di un patrimonio prezioso quale quello fotografico, che notoriamente è rilevante dal punto di vista sociale e antropologico come da quello architettonico e urbanistico. Del resto, l’archivio storico del Comune o gli archivi fotografici delle famiglie, delle associazioni, delle aziende, sono un patrimonio che aspetta di essere messo a sistema e valorizzato in tutto il suo potenziale”.

“Ho avuto la fortuna di seguire il progetto – dice l’assessore all’Istruzione Bernaddetta Marini – prima dalla prospettiva esclusivamente personale e professionale di docente del Liceo Artistico, poi anche da quella di assessore all’Istruzione e posso dire con orgoglio che si tratta di un progetto bellissimo, fortemente orientato ai giovani, che avrà ricadute positive in termini socio-culturali, perché consentirà di creare legami e gruppi in grado di sopravvivere all’esperienza stessa generando capitale sociale che può essere reinvestito in ulteriori nuovi progetti di comunità”.

Concretamente i 30 mila euro serviranno all’acquisto di strumentazione tecnologica (pc, stampanti, stampanti a 3D, un plotter, materiale per bacheche, display, un tavolo ergonomico ed ergoterapico per i diversamente abili), alla realizzazione di un app per Android e iOS con cui scattare e archiviare foto con tag, geolocalizzarle, inserire una descrizione da associare alla foto, condividerle sui social network, alla realizzazione di laboratori di grafica e fotografia (come ad esempio quello “Restauro digitale di fotografie”), alla realizzazione di mostre fotografiche, all’attività di digitalizzazione e archiviazione digitale. Saranno i ragazzi del “Vanoni” ad occuparsi della realizzazione materiale (autoproduzione) dei supporti necessari all’allestimento di mostre di fotografia e pittura.

Questo nuovo Chiostro dal “cuore” digitale sarà a disposizione di studenti e docenti del “Vanoni” e di altri istituti della città, di associazioni, privati cittadini ed enti, dei fruitori dei contenuti delle mostre e dei laboratori e di tanti altri soggetti. È utile ricordare, peraltro, che le attività del progetto si innesteranno in maniera fruttuosa in un contesto che com’è noto ospiterà a breve le attività di Creativitour. Percorsi per un turismo creativo, finanziato con 500 mila euro da Fondazione per il Sud.

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