Lecce, 16 gennaio 2024 – Con l’abbraccio tra note e parole, comincia l’inverno di incontri, presentazioni dei libri e canti nella sede di Music Together (Lecce, viale Giovanni Paolo II, 18). La rassegna “di margini poetici: incontri tra musica e poesia” apre i battenti domenica 21 gennaio alle ore 19 con la presentazione di “Lingua volgare” (Musicaos Editore, 182 pagine), di Paola Maritati.

La rassegna. Con l’intento di portare la poesia nella periferia di Lecce, “𝙙𝙞 𝙢𝙖𝙧𝙜𝙞𝙣𝙞 𝙥𝙤𝙚𝙩𝙞𝙘𝙞: 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘪 𝘵𝘳𝘢 𝘮𝘶𝘴𝘪𝘤𝘢 𝘦 𝘱𝘰𝘦𝘴𝘪𝘢” proverà a riscaldare cuori e menti, lontano dai templi della cultura cittadina. E tenterà di convincere chi vorrà farsi coinvolgere in questo viaggio a spostare il proprio centro, per ritrovare un nuovo assetto.
Tre autori in tre domeniche nei primi tre mesi dell’anno, dunque. La rassegna organizzata da Music Togheter, progetto in collaborazione con Musicaos Editore, ha come obiettivo quello di arrivare ai margini e tramutarli in nuovi centri. La condivisione della scrittura e delle parole che si fanno suono avverrà in un luogo dedito per natura all’ascolto e alla musica, che durante la settimana ospita corsi di educazione alla musicalità per famiglie. Sarà una rassegna ricca, durante la quale ogni artista, attraverso la propria opera, parlerà di sé.
Dopo l’apertura con “Lingua volgare” di Paola Maritati, il 18 febbraio sarà la volta di Antonio Palumbo con la sua “Lunga partenza”. Infine Adriana Polo chiuderà con la presentazione musicata del suo primo libro “parole chiave” (17 marzo).

Il libro. «Lingua volgare» è la raccolta poetica esemplare dello stupore che genera la realtà e diviene verso in una scrittura dalla cifra stilistica tracotante, dal discorrere ripido. L’esordio poetico di Paola Maritati si muove in un terreno polisemantico dove la tenzone è accesa, brillante, tra poesia aulica e verso sconcio, nella ricerca continua di un punto di equilibrio in una forma che fa suoi alcuni modi della poesia italiana delle origini, per arrivare a spingersi in zone ipermoderne, invettive. «Le persone che hanno molta immaginazione naturalmente sono spinte a parlare ad alta voce», scriveva Pietro Verri, «… vi è però un che di scurrile in questo modo di esprimersi». Qui c’è una voce alta, dal tono “in levare”, che delinea personaggi archetipici, protagonisti di filastrocche per adulti e rime del disincanto, dove gli hashtag sono segnavia e allo stesso tempo indizi di smarrimento, tendono la mano nella costruzione di un filo rosso che coniuga modalità antiche e moderne, per poi ritrarsi lasciandoci un quadro organico, coerente. «Lingua volgare» è poesia che ci riporta all’istante immediato di una vita «qui e ora», con una radicalità da medioevo contemporaneo, sacro e profano, tra trivialità e ironia, sarcasmo e irrisione, con echi poetici dai Limerick, Rodolfo Wilcock e «Carmina Burana».

L’autrice. Paola Maritati, nata nel 1985 a Galatina, vive a Nardò. Laureata in scenografia teatrale e cinematografica all’Accademia di Belle Arti di Lecce, lavora nel teatro come scenografa, costumista e progettista teatrale.

Firma progetti in campo sociale e artistico, collabora con varie cooperative impegnandosi maggiormente sui problemi legati all’immigrazione e alla lotta di genere sul territorio Pugliese.

Appassionata d’arte, politica e fantascienza, ha lavorato presso l’Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce come Social Media Manager. Ha due figli, Cosimo e Alice.