Il nostro bellissimo centro storico è così prezioso che ogni suo particolare va preservato, tutelato, difeso. I suoi nemici sono il tempo (storico), le intemperie (vento, pioggia, ghiaccio, erba, muffe, muschio), i

volatili (escrementi quindi acidi e il continuo becchettìo degli uccelli, per cibarsi dei sali espulsi dalla pietra che con il muschio assorbono anche colonie di succulenti vermetti, ottimo cibo per volatili di tutte le specie), ma anche l’indifferenza, l’incuria, la mancanza di sistemi di controllo (da parte dell’uomo) e di accertamento dello stato dell’arte (sarebbe il caso di dirlo), del nostro prezioso bene comune.

 

L’idea che abbiamo delle opere d’arte componenti essenziali del nostro paesaggio, acquistano, nel corso della nostra vita, un valore affettivo che andrebbe esaltato perché ognuno di noi possa poi sentirsi, in prima persona, difensore del proprio tesoro cioè diventare controllore del contesto nel quale è cresciuto e denunciarne sistematicamente le irregolarità se queste sono fuori regola.

Le chiese, le fontane, le facciate degli edifici, le cornici dell’edilizia minima o dei grandi palazzi storici, ci appartengono più di quanto si possa pensare. Ma arriviamo al punto.

Nella mattina del giorno 15/05/2014 si è verificato purtroppo quello che vorremmo sentirci raccontare veramente poche volte in una vita; l’Osservatorio sulla città di Nardò è stato avvisato dell’avvenuto fenomeno di disfacimento (naturale!?) dei monumenti. Infatti un pezzo della guglia di piazza Salandra, in particolare, un bel ‘pezzo’ di quello che era rimasto della testa di San Gioacchino, cioè una delle quattro figure, situate al primo livello della struttura che rappresentano i personaggi della famiglia della Madonna (Sant’Anna, San Gioacchino, San Giuseppe e San Giovanni Battista) si è staccato! San Gioacchino, è la figura rivolta a sud, verso la chiesa di San Domenico (infatti non si sa perché, per molte guide turistiche locali, la statua viene destinata erroneamente proprio al santo della chiesa vicina, disordinando la bellissima composizione familiare). Ricordo con piacere per chi non se ne fosse accorto che la Madonna in cima alla guglia è rivolta a EST. E’ la statua, a Nardò, che si illumina per prima, ogni mattina. Ritengo chiaro il significato che è quello di Maria Immacolata come preziosa “stella mattutina”. Alle sue spalle Sant’ Anna guarda, al lato opposto, al tramonto (senso generazionale). Delle statue alla base, non abbiamo mai conosciuto il volto (a parte San Giovanni a NORD) e non vorremmo certo che perdessimo altre loro parti. Comunque la testa è caduta frantumandosi, e non sappiamo se con sé ha portato parte della mano vicina alla testa (esattamente) sul petto. Ma c’è di più.

Forse non è direttamente collegato al fattaccio, ma occorre che l’Osservatorio sulla città di Nardò, sia molto chiaro. E’ stato osservato, anche da diverse persone, passanti o che frequentano di mattina presto quella zona, ma anche abitanti del centro che, appena si avvicina la data di una festa, in questa zona, l’anarchia pervade il centro storico. E i quesiti sorgono spontanei: Ma, poi il basolato, per questo movimento di grandi pesi, può essere liberamente e sempre sollecitato? Vete visto l’impraticabile via Ingusci, ormai ridotta ad un pericolo pubblico per cittadini delle fasce più deboli? Come funzionavano gli accordi per il suo utilizzo (del basolato)? Cosa si sta facendo a proposito? A quali e quante vibrazioni può essere sottoposto e per quanto tempo e di qule tipo? Può una vibrazione più forte delle altre aver causato il distacco della testa della statua già fortemente degradata e naturalmente ammalorata? Da più parti, di solito, gli abitanti del centro o i piccoli proprietari di servizi o commercianti, si vedono quindi invadere letteralmente e scorrere a pochi centimetri, camion attrezzati di gru che, senza preavviso (vedi le macchine parcheggiate là dove insistono poi carichi sospesi e cestelli in azione, senza nastri, cartelli di sosta riservata al montaggio dei paramenti dal….. al…..) e tiranti che come ragnatele si moltiplicano in ogni dove. Senza contare il traffico bloccato a sorpresa, per cui anche a piedi è difficile procedere. Se per alcuni furgoni è impossibile entrare nel centro storico, cosa succede per i camion che per ogni festa (tante), concerti (tanti), e manifestazioni (deverse) liberamente circolano in tutti i luoghi? La richiesta appare dunque chiara?

Non sarebbe forse il caso, a questo punto, di regolarizzare il tutto? Come per esempio gli attacchi degli archi dei paramenti dell’illuminazione, cioè stabilire la loro posizione uguale per ogni festa in centro e magari, avvisare giorni prima del previsto montaggio? Questa è stata la denuncia comune arrivata dagli abitanti del centro che l’Osservatorio sulla città diligentemente riporta.

 

Osservatorio sulla città – Nardò (Le)

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Ultimo aggiornamento: 02/01/2025
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