Egregio Sig. Sindaco, con la presente riteniamo opportuno renderle noto le iniziative intraprese dai sottoscritti con riferimento al Canale Asso.
Tanto anche alla luce del fatto che, nonostante la missiva inviata al Vicepresidente della Regione Puglia Prof.ssa Angela Barbanente in data 22/10/2013 sulle criticità riscontrate sullo stato dell’inquinamento del suddetto corpo idrico, che riportiamo integralmente: “nei giorni scorsi la Direzione Scientifica dell’ARPA Puglia, a seguito di apposita richiesta in merito ai risultati del monitoraggio del Torrente Asso, ha riscontrato una nota del sottoscritto con cui si chiedevano lumi sullo stato di salute dello stesso. Ebbene, abbiamo così appreso che nell’ambito del servizio di “Monitoraggio Qualitativo e Quantitativo dei Corpi Idrici Superficiali della Regione Puglia”, commissionato dall’Ente Regione ed iniziato nel Giugno 2010, l’Arpa ha prelevato dei campionamenti delle acque del Torrente Asso per effettuare misure fisico – chimiche. Di tali campionamenti sono attualmente disponibili i dati di monitoraggio e le informazioni relative agli anni 2010 – 2011, in quanto già trasmessi e validati dalla Regione Puglia – Servizio di Tutela delle Acque, questo anche se il monitoraggio è continuato ininterrottamente sino ad oggi, ed i nuovi dati saranno resi disponibili allorquando validati dalla Regione.
Di conseguenza, come evidenziato dall’ARPA, lo stato di qualità del Corpo Idrico Superficiale in questione, classificato in ottemperanza delle attuali norme, è risultato “cattivo” per il periodo di riferimento 2010 – 2011; seppure in via ufficiosa, la stessa classificazione è stata confermata anche per il periodo di monitoraggio Aprile 2012 – Marzo 2013.
Ebbene Assessore, considerato che: – “La caratterizzazione dei corpi idrici superficiali della Regione Puglia: tipizzazione, identificazione e classificazione dei corpi idrici” approvato dalla Giunta Regionale in due fasi successive con DGR n. 2564 del 22/12/2009 e DGR n. 774 del 23/03/2010 individua provvisoriamente il Torrente Asso tra quelli “probabilmente a rischio” in quanto “non esistono dati sufficienti sulle attività antropiche e sulle pressioni o per le quali, pur essendo nota l’attività antropica, non sia possibile la valutazione dell’impatto provocato dall’attività stessa (per mancanza di un monitoraggio pregresso sui parametri ad essa correlati ovvero sulla base di giudizio esperto in relazione ai risultati dei monitoraggi pregressi)”.
– il Torrente Asso è il recapito finale del depuratore consortile di Maglie, di quello consortile di Copertino, del depuratore di Galatone e del depuratore di Seclì;
– il Piano di Tutela delle Acque prevede che i depuratori che scaricano nei corpi idrici superficiali non significativi (com’è appunto classificato l’Asso) debbano essere adeguati ai limiti imposti dalla Tabella 4 del D.Lgs 152/2006;
– tra gli Obiettivi e Azioni del Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia vi ė la tutela qualitativa e quantitativa delle acque superficiali, marine costiere e sotterranee attraverso il perseguimento di opportune azioni specifiche che non possono non interessare anche un Torrente come l’Asso seppur classificato come “Corpo Idrico Superficiale non significativo”;
– vi sono alte probabilità che la Vora delle Colucce, cioè l’inghiottitoio naturale che funge da recapito finale del Torrente Asso possa far sfociare le sue acque nel tratto di mare ricompreso tra Portoselvaggio e S. Isidoro (quindi nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo e Nardò);
– il Piano di Tutela delle Acque considera lo sviluppo costiero del mare e del territorio annesso una notevole ricchezza della Regione Puglia sia in termini ambientali che in termini economico – turistici e che la qualità dell’acqua e la bellezza della costa, purtroppo oggi incontaminata solo in pochi tratti, sono elementi di pregio da tutelare e salvaguardare;
– le analisi condotte nell’ambito del “Progetto Tiziano” sull’impatto dello scarico dei depuratori nel Canale Asso in relazione alla falda acquifera del Salento, tra l’altro, hanno evidenziato la presenza di notevole inquinamento fecale che potrebbe far presupporre anche in questo caso una qualche compromissione dovuta a scarico biologico;
– tra qualche anno i fanghi prodotti dai reflui fognari e dalle acque meteoriche che vanno a finire nella Vora delle Colucce (tra l’altro, dai campionamenti effettuati negli anni scorsi dal CNR – Istituto delle Acque in collaborazione con il Gruppo Speleologico e il biologo Salvatore Inguscio, è stata riscontrata la presenza del polio virus) potrebbero provocare un substrato che renderebbe impermeabili le rocce carsiche che fungono da filtro. In ogni caso queste limitano ma non eliminano gli agenti inquinanti, facendo di fatto aumentare il carico inquinante che potrebbe finire in quel tratto di mare;
alla luce di ciò, si chiede alla S.V. di volersi attivare affinché, in base alle risultanze delle analisi della Direzione Scientifica dell’ARPA Puglia, il Torrente Asso sia classificato “a rischio” e pertanto sottoposto a tutte le azioni di tutela e risanamento qualitativo e quantitativo previsto dal Piano di Tutela delle Acque per i Corpi Idrici Inquinati.
Certi di un positivo riscontro alla presente l’occasione è gradita per porgere distinti saluti.”, ad oggi non abbiamo ricevuto risposta.
Ad onor del vero, l’Assessore Barbanente ci ha comunicato che non essendo lei la delegata al Piano di tutela delle Acque, aveva provveduto a trasmettere la nota in questione all’assessore al ramo, dal quale, in ogni caso, non abbiamo ricevuto riscontro.
A questo punto, data la gravità ambientale della situazione, sarebbe opportuno che l’amministrazione comunale si attivasse al più presto per pretendere da parte degli Enti competenti (quindi in primis la Regione) un piano di intervento straordinario che contempli quanto riportato nella nostra missiva.
Inoltre, il Comune di Nardò potrebbe farsi carico delle spese di realizzazione di un progetto dell’Università del Salento riguardante: “Analisi delle biodiversità e caratterizzazione ecologica del Canale Asso: applicazione di indicatori ecologici sulla componente dei macro invertebrati bentonici. Definizione del Bacino Idrografico del Canale Asso. Analisi impatti multipli nel Bacino Idrografico (agricoltura, industrie, abitanti, sorgenti di inquinamento, ecc..). Creazione di una piattaforma su Sistemi Informativi Geografici per una facile consultazione e visione dei dati”.
Insomma, uno studio mai realizzato prima sul Canale Asso che, in pratica, consentirebbe agli esperti dell’Università di studiare i macro invertebrati e quindi, anche attraverso i popolamenti animali, capire lo stato di salute dell’intero ecosistema.
Nardò li 30/04/2014
Noi x Nardò – movimento politico – culturale – ambientalista
Mino Natalizio
Paolo Maccagnano