La comunità di Nardò ha dedicato alla memoria di Renata Fonte, consigliera comunale uccisa nel 1984 su mandato del primo dei non eletti della sua lista, una piazza, una targa a Portoselvaggio, un’altra targa nel palazzo La Galleria, l’intitolazione di uno dei più importanti poli scolastici cittadini, un monumento funebre nel cimitero comunale.
Altri riconoscimenti e altre intitolazioni verranno negli anni prossimi.
E’ il doveroso sforzo di memoria al quale è chiamata la nostra Città davanti al sacrificio estremo di una sua figlia, amministratrice esemplare.
Strumentalizzarne la tragica vicenda, con l’ignobile obiettivo di raccattare qualche voterello, non dovrebbe essere consentito neppure a quei politicanti spregiudicati e irresponsabili che hanno scambiato le istituzioni per un vecchio tendone da esercitazioni da circo.
Bastano pochi secondi delle loro noiose e scomposte esibizioni per capire che Renata Fonte non l’hanno mai conosciuta.
Marcello Risi