Dopo aver letto ciò che è stato scritto dal portavoce del Comitato “No Tub”, Agostino Indennitate, non si può certo rimanere alla finestra.

 

Non lo possono e non lo devono fare i cittadini che tengono al proprio territorio e, tanto meno gli Amministratori di questa Città ai quali i cittadini stessi hanno affidato le sorti di questo territorio. E di vere e proprie sorti, in questo caso si parla, dato il bando dell’Acquedotto Pugliese per la realizzazione della condotta che dovrebbe trasportare i reflui fognari di Porto Cesareo nel mare di Nardò.

A Torre Inserraglio, per la precisione. Attraversando parte del Parco Naturale di Portoselvaggio e passando per la Palude del Capitano. Un bando, questo, che poco bada al secco “No” da parte del Sindaco di Nardò e dell’Amministrazione Comunale. Un bando che non guarda in faccia alla bellezza del nostro territorio e alla storia di un Parco che prima di diventare tale ha pagato un prezzo altissimo sotto vari punti di vista.

Dopo ciò che è successo a Torre Guaceto, dove AQP permette di far scaricare per i prossimi due mesi reflui non depurati e dopo ciò che rischia di succedere alla Salina dei Monaci, dove si paventa la realizzazione di un altro impianto, in un fazzoletto di terra incontaminato, che vede la presenza di molte specie di fauna, anche Nardò torna a corre il serio rischio di vedersi catapultato un mega tubo che nulla porterà se non reflui fognari (peraltro non appartenenti alla nostra Città).

Dunque, Sindaco, prenda atto di questo serio rischio che corre la nostra Città. Prenda atto degli appelli del Comitato No Tub e si faccia portavoce delle istanze del nostro territorio nei confronti della Regione Puglia e dell’Acquedotto Pugliese.

Batta i pugni per salvaguardare questa Città, almeno per una volta, dalle “forestiere invasioni” che hanno visto, e continuano a vedere, Nardò come terra di conquista sotto tutti i punti di vista.

 

Lorenzo Siciliano