Significativo l’articolo redatto dalla sig.ra Marisa SAMBATI a proposito dell’unità del PD e di come si attuano le scelte democratiche deliberate dalla maggioranza. Bisogna dare atto e fare i dovuti complimenti a chi come militante appassionato dimostra di saper stare, oggi come ieri, in POLITICA e di conseguenza in AMMINISTRAZIONE!

La Signora col suo scritto offre una testimonianza sofferta per il degrado serpeggiante nel PD e per la litigiosità interna messa su dalle minoranze. E’ un sussulto di dignità, di coerenza, di affetto, di militanza vera e contemporaneamente esempio di come pur vivendo la modernità del tempo sa essere coerente e leale.

La Sambati sostenuta dalle sue motivazioni valoriali critica quanto sta accadendo all’interno del PD e in particolare la messa in discussione dei deliberati della maggioranza, la possibilità di una spaccatura interna, il mancato rispetto della democrazia.

Regole e condizioni che hanno fatto del passato berlingueriano un partito forte, coeso coerente.

Oggi, sostiene l’autrice, Renzi è ancora “la flebile speranza”, la luce di un tunnel accidentato, la possibilità di una ripresa socio economica produttiva, il rappresentante volitivo e determinato della riforma dello Stato, delle sue usurate strutture amministrative e politiche, inadeguate e superate da tempo.

Il suo grido di rammarico va verso il comportamento poco democratico delle minoranze interne, del rispetto dell’esito delle primarie sancite dai militanti convinti, della rissa interna che non rispetta alcunché, del rischio di una possibile frattura, della frantumazione del precario quadro di stabilità .

Il suo è un richiamo forte a riposizionamenti del passato veramente democratici e civili.

Si chiede l’autrice: COSA è cambiato in questi anni dal 1960?

Non era forse un valore adeguarsi alle decisioni della maggioranza?

Il partito come immagine non era più forte e condiviso dal popolo?

Cosa è cambiato oggi?

Le regole della convivenza interna non sono sempre quelle di quando era al potere D’Alema e compagni?

Le minacce di spaccature, le insoddisfazioni personali, le continue critiche espresse nei mass-media riverberano danno e diminuiscono consenso!

Pensa davvero D’Alema e compagni che il popolo possa seguirli nelle loro prese di posizione così spericolate e disfattiste?

Gli attuali organigrammi dei partiti sono l’espressione della liquidità presente e diffusa nella società!

IL POPOLO ha bisogno di sapere, con immediatezza, come si può uscire da questa maledetta crisi, come si possono creare situazioni di lavoro per i giovani, come saranno erogati i servizi vari: dalla sanità ai trasporti, dalla scuola alle banche, dall’assistenza sociale alla tassazione dei beni, dal burocratismo allo snellimento delle pratiche, dalle critiche ai fatti!

La verità è che la POLITICA non esiste più, è manovrata da affaristi e imprenditori spregiudicati, da rappresentanti e amministratori poco sensibili all’onestà, alla coerenza, alla passione, alla dedizione, al servizio della collettività (servire e non servirsi).

I militanti del PD, come degli altri partiti, sono per la maggior parte militanti pellegrini, pronti a cambiare casacca o a nascondersi nelle liste civiche per conquistare briciole di potere.

A questo proposito, aggiungiamo, quanta militanza vera c’è nel PD di Nardò?

Oggi il PD neretino è composto da tanti Consiglieri comunali eletti nelle liste civiche aventi in tasca la tessera del PD, che esibiscono solo nei congressi interni; fuori tra il popolo e nelle piazze invece si dichiarano orgogliosamente civici !!!.

E’ sintomatica espressione del malessere generale che esiste nel PD locale e negli altri partiti.

E’ la modernità che offre questo malessere oltre ad una improvvisazione di maniera, ad un affarismo sregolato, ad una rappresentanza, che pur avendo i numeri non riesce a fare passi avanti liberatori!

Occorre tornare alle regole del passato, riprendere i valori e aggiornarli nella loro efficacia, cambiare questa assurda liquidità sociale. Il futuro è il nostro passato!

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