GIULIANO(Le)_Trnews- La pancia del Capo di Leuca continua a sputare fuori veleni. Stavolta è toccato a Castrignano del Capo: dalle viscere di una campagna nella frazione di Giuliano, sono spuntati scarti industriali e spazzatura, tutto sepolto a sei-otto metri di profondità da anni. A portare a galla il tutto sono stati i carabinieri del Noe di Lecce, coadiuvati dai colleghi della locale stazione.
Hanno eseguito un decreto d’ispezione d’urgenza emesso dal pm Elsa Valeria Mignone, titolare del fascicolo che conta due indagati, due pensionati del posto ex proprietari del fondo. L’ipotesi di reato è di discarica abusiva.
Di certo c’è, infatti, che nessun rifiuto lì poteva starci, in quel vecchio buco ricolmato illecitamente. Con cosa? Con ingenti quantitativi di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, costituiti da macerie da demolizioni edili, elettrodomestici, pneumatici, rifiuti solidi urbani, e gli immancabili ritagli e cascami di pellame provenienti da industrie calzaturiere.
È stato utilizzato di tutto, dunque, per infarcire quella ex cava da cui fino a trent’anni fa sono stati estratti conci di tufo.
Al termine dell’ispezione, il terreno, esteso per circa millecinquecento metri quadrati, e’ stato sottoposto a sequestro probatorio per consentire ulteriori e piu’ approfondite attivita’ di carotaggio ed escavazione dell’area. Si teme, infatti, che possa esserci dell’altro. L’indagine dei militari del Nucleo tutela ambiente è stata lunga e complessa, nata ricostruendo passaggi e movimenti di persone che avevano ricevuto quegli scarti industriali.
E che siano della stessa natura di quelli ritrovati poco più in là, in contrada Pozzo Volito, a Patù, non desta sorprese. Giuliano è l’ultima tappa nota del viaggio maledetto che gli scarti dei calzaturifici salentini intraprendevano. Pellame e ritagli trattati sono già stati ritrovati, oltre che a Patù, anche ad Alessano e Tricase, nelle ex discariche rsu. Ma rifiuti di ogni tipo sono stati portati a galla anche a Scorrano. E altro potrebbe riservare la campagna di Supersano, almeno stando alle dichiarazioni del pentito Scu Silvano Galati.(fonte TRnews)