Nardò,8 ottobre_ Non ce ne vorranno i nostri amati lettori, ma ancora una volta l’iniziativa politica del Vice Presidente del Consiglio Comunale, Giancarlo Marinaci, ospitata in anteprima, come suole farsi con le primizie di stagione, dalla rivista web del noto giornalista, il Germano Marco, merita un nostro modesto editoriale.

Oramai, nei salotti buoni di città, qualche malizioso osservatore delle neretine virtù, ha coniato, per noi dell’Ora, il simpatico appellativo di: “Germanisti”.

Diciamo che l’affetto, da parte nostra, non manca, ricambiato, alla stessa stregua, dall’impegno del Vice Presidente Marinaci e dal suo staff, in primis il germano giornalista, ma a ruota, non ultimi, in ordine di importanza, i giureconsulti anonimi;  che purtroppo per il consigliere Marinaci, dovrebbero consultare meglio qualche rivista giuridica aggiornata; ce ne sono di interessanti anche online e non a pagamento, ovvero, magari qualche esperto vero, a tal proposito, siamo ben disponibili a segnalare qualche utile numero di telefono o indirizzo di posta elettronica.

Incidentalmente, appare degna di nota la notizia che, negli uffici di via XXV Luglio a Lecce, gli impiegati della Prefettura pare siano arrivati a raccogliere scommesse sul giorno e ora dell’arrivo di qualche nuova nota del nostro agguerrito consigliere comunale, a proposito di affetto, ormai siamo al contagio.

Ma veniamo al punto. Ancorato agli studi classici del germano professore, il Consigliere Comunale, sulle ali del principio latino:repetitaiuvant,per l’appunto, si ripete e chiede lumi al Sindaco, circa il posizionamento delle statue nonché sugli altri lavori affidati al Maestro Scultore Dell’Angelo Custode oggetto di una precedente interrogazione.

Nel titolo,a proposito della ennesima iniziativa del Marinaci, ci siamo permessi la metafora o anacoluto metaforico, dal sapore vagamente erotico di:  creatura dal sesso incerto; perché, in effetti,  guardando il comunicato stampa “sotto sotto” non riusciamo a capire o vedere un amato “bip”.

L’indimenticato Oliviero Beha in un saggio “I nuovi mostri” a proposito del rischio di involuzione culturale determinata dall’abuso delle nuove tecnologie mediatiche, parlava di <<’tornare avanti’, nel suo significato complessivo peggiore, verso un nuovo stato brutale di natura all’insegna della tecnologia senza né Ragione, né portavoci della Ragione, ossia gli intellettuali legislatori d’antan”.

Al legislatore d’antan Marinaci ci permettiamo di osservare che: ha in parte ragione ad ostinarsi nelle sue petizioni, fa bene il Vice Presidente a petere; è vero l’art. 43, comma 3, del T.U.E.L. n. 267/00, demanda espressamente allo statuto ed al regolamento consiliare la disciplina delle “modalità” di presentazione delle interrogazioni, nonché delle relative risposte e che la medesima norma dispone che il sindaco, ovvero gli assessori delegati, “rispondano, entro 30 giorni, alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo”.

Nel caso in esame, lo statuto ed il relativo regolamento stabiliscono a chi debbano essere presentate le istanze di sindacato ispettivo e le modalità con cui deve essere data risposta e Marinaci ormai è tra i cultori più raffinati dello Statuto comunale.

In particolare, il regolamento del consiglio comunale del nostro comune prevede, che “Il Sindaco o l’Assessore delegato rispondono alle interrogazioni o interpellanze presentate dai Consiglieri entro trenta giorni dalla loro presentazione al Protocollo Generale del Comune”.

Tutto chiaro vero? Fin troppo semplice, peccato però che il termine prima citato è un termine ordinatorio e non perentorio, sul punto, in modo pressoché unanime e concorde sia la giurisprudenza che la dottrina, e quindi, la ‘precocità’ del consigliere  Marinaci si interrompe dinanzi alle plurimeincombenze di Mellone, che pare si dia da fare parecchio su tanti fronti e su tante iniziative e che purtroppo o ha consumato l’inchiostro o non sta trovando il tempo di sedersi a scrivere una bella risposta cumulativa alle tante richieste del Germano Consigliere.

Vi è di più; il T.A.R. Bari – Puglia Sez. I, con sentenza n. 19 del 13/1/2009, ha respinto un ricorso avverso il comportamento silente tenuto da una amministrazione comunale a fronte dell’esercizio del diritto del consigliere di formulare atti di sindacato ispettivo, sulle vicende di quel tempo, afferenti il Teatro Petruzzelli.

Nella citata pronuncia, il giudice amministrativo ha ritenuto inutilizzabile il ricorso ex art. 21 bis l. 6 dicembre 1971 n. 1034 avverso il comportamento asseritamente silente del Sindaco che, benché censurabile sul piano politico, “non può dirsi in alcun modo elusivo dell’obbligo di adottare un provvedimento espresso”.

Sempre i Giudici Amministrativi Baresi tennero a precisare: “… in disparte ogni disquisizione teorica sull’inerenza del silenzio di cui al citato art. 2all’esercizio di un potere autoritativo dell’amministrazione, quel che in questa sede va rimarcato èche difetta, nella fattispecie in esame, il requisito per la configurabilità di siffatto silenzio –inadempimento: l’avvio di un procedimento amministrativo che, per definizione, è finalizzatoall’adozione di un “provvedimento”. Né, sul piano dogmatico, la “risposta” del Sindaco ad unarichiesta di notizie da parte del consigliere comunale è sussumibile nella nozione di”provvedimento” ostandovi, in primo luogo, il principio di tipicità dei provvedimenti amministrativi e,ad abundantiam, la considerazione che il “provvedimento” è, per definizione, una manifestazionedi volontà dell’amministrazione, laddove la risposta del Sindaco o, in sua vece, dell’assessore alleinterrogazioni poste durante l’assise consiliare, null’altro può essere che una mera dichiarazione discienza.”

Ecco che la cartuccia sparata, dal consigliere Marinaci, purtroppo per lui si rivela, ancora una volta, ormai, abbiamo perso il conto, a salve; del tutto inoffensiva, alla stessa stregua, è l’azione politica sottesa, che appare oltre modo, scontata, prevedibile, già vista, insomma un boomerang.

Il Prof. Hans- Georg Gadamer in una famosa intervista a <<L’espresso>> nel settembre del 1994, ancor prima dell’avvento di internet, con la capacità di anticipare i tempi, tipica dei geni ebbe a dire: “non siamo più lettori, ma spettatori universali”; ecco che,da spettatori universali, la domanda da porci è la seguente: “quale sarà la prossima diffida del Vice Presidente Marinaci?”, sono aperte le scommesse.

La redazione

 

Il Vicepresidente del Consiglio Comunale

Giancarlo Marinaci

Nardò, 7 ottobre 2019

COMUNICATO STAMPA

 

Oggetto: Installazione sul territorio comunale di “sculture in metallo” e  lavori di “manutenzione

                  straordinaria” dell’artista Daniele Dell’Angelo Custode.

                  Mancata risposta nei termini di legge ad interrogazione consiliare.

 

 

Il Vicepresidente del Consiglio Comunale Giancarlo Marinaci (indipendente), con nota del 7 c.m,   indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco, al Segretario Generale e, per conoscenza al Prefetto di Lecce, diffida, ancora una volta, il Sindaco Mellone per la mancata risposta nei termini di legge all’interrogazione urgente a risposta scritta del 3 settembre 2019, concernente l’installazione sul territorio comunale di “sculture in metallo” e l’affidamento diretto di lavori di “manutenzione straordinaria” all’artista neretino Daniele Dell’Angelo Custode.

 

Con l’interrogazione in questione, il consigliere Marinaci esprimeva, preliminarmente, sconcerto e preoccupazione per la gestione, a dir poco, anomala, impropria e irrituale della cosa pubblica, all’insegna, fondamentalmente, della concezione padronale e proprietaria del Comune e dei beni comuni”,  ed evidenziava che le sculture in metallo erano state installate in periodo antecedente la Deliberazione di Giunta Comunale e che all’Azienda di Daniele Dell’Angelo Custode erano stati affidati “lavori per l’importo complessivo di euro 39.137,60, presumibilmente senza l’acquisizione di preventivi di spesa, bensì su semplice “proposta formulata” dall’interessato”.

 

Con l’interrogazione urgente rivolta al Sindaco, il Vicepresidente Marinaci, chiedeva di sapere, in buona sostanza, chi e con quali motivazioni aveva autorizzato l’installazione sul territorio comunale delle “opere d’arte monumentali” (come definite dall’Amministrazione Comunale) realizzate dall’artista  Daniele  Dell’Angelo Custode, chi e quando aveva sottoscritto l’accordo concernente il posizionamento delle “sculture in metallo” dell’artista Daniele Dell’Angelo Custode e se i  3 cancelli  del  cimitero comunale, abbisognevoli  di “manutenzione straordinaria”, come da proposta dell’artista  Daniele  Dell’Angelo Custode,  erano, per l’Amministrazione comunale, da annoverare  fra  le  “opere  d’arte  monumentali”,  al pari  delle  altre  due  opere  “in  corten  e acciaio”, offerte  dall’artista  neretino  alla Città  di  Nardò  per la modica somma di euro 24.400,00.

 

Pertanto, conclude Marinaci, diffido il Sindaco Mellone a fornire, immediatamente, risposta scritta all’interrogazione urgente  del 3 settembre 2019 e lo avverto che in caso di ulteriori ritardi sporgerò denuncia formale al’Autorità Giudiziaria.

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