Il sindaco della Città di Nardò (resistete neretini, mancano solo 14 mesi!) appare davvero disperato se non trova di meglio da fare che attaccare il sottoscritto ormai con cadenza giornaliera.
Il sindaco meno attento della Storia della Città, capace di far chiudere sotto i Suoi occhi l’Ospedale di Nardò, si disinteressa da tempo di tutti i problemi dei suoi cittadini, che si tratti di giovani studenti o di anziani, poco importa. A proposito, sul tema dell’Ospedale si sono consumati decine di consigli comunali monotematici, molti dei quali richiesti dalla sua stessa maggioranza, nonostante la Sanità sia notoriamente tema di competenza della Regione. Ma la pertinenza, si sa, con gli amici si interpreta, coi nemici si applica.
Congratulazioni allo stesso peraltro, per il rispetto delle Istituzioni! Col suo invito a disertare la Commissione ha dato ulteriore prova del suo “senso dello Stato”. D’altronde da chi ci ha abituati in questi anni all’assenza e alla fuga davanti al confronto non potevamo aspettarci nulla di diverso.
Chi è a capo di una macchina amministrativa che ha spese esorbitanti ben maggiori di quelle delle grandi metropoli (ad esempio per telefonia, riviste, energia elettrica, acqua ecc. ecc.), elargisce incarichi e consulenze a destra e a manca, e viaggia spesso verso Roma a spese dei cittadini, per finalità a noi poco chiare, oggi parla di danno erariale. Peccato che l’unico ad avere in piedi procedimenti di natura contabile è il sindaco che oggi si erge a maestro dei costumi. Lo stesso che ha già annunciato che metterà ulteriormente sotto torchio i cittadini nel 2015 aumentando Imu, Tasi, Irpef e Tari per finanziare una politica clientelare, oggi si erge a gran tutore del denaro pubblico.
I consiglieri comunali hanno un tetto di gettoni di presenza (circa 640 euro per chi ha tassazione pari al minimo, il 23%) che una volta superato non comporta alcuna spesa aggiuntiva a carico dei cittadini. Discorso differente vale per il sindaco di Nardó che percepisce uno stipendio fisso di 3.200 euro mensili lordi (spese telefoniche escluse, anche quelle ovviamente a carico dei neretini!) indipendentemente da ciò che fa.
La natura delle dichiarazioni rese dal sindaco che rappresentava il 30% dei neretini (oggi molto meno) sarà poi oggetto di separata ed attenta valutazione. Noi, fieri del nostro lavoro e del nostro impegno quotidiano, continueremo ad operare come sempre nell’interesse dei neretini. Che venga considerato un danno il voler ascoltare i ragazzi delle scuole e le famiglie degli stessi da tempo al freddo e al gelo, per tentare di trovare soluzioni concrete a problemi concreti, è cosa che può credere solo chi è abituato a fare politica da Salotto nei Palazzi.
Pippi Mellone
Presidente VII Commissione
Controllo e Garanzia
Consigliere comunale
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