Abbiamo appreso della denuncia presentata da alcune ditte interessate alle concessioni demaniali. Un fatto grave che indica come la gestione amministrativa del piano coste sia stata fallimentare con lamentele e disagi per ditte e cittadini.
Abbiamo più volte denunciato pubblicamente le omissioni e i ritardi del piano coste convocando un’apposita riunione della Commissione Controllo e Garanzia per accertare le responsabilità. I consiglieri comunali di maggioranza hanno pensato bene, invece, di disertare la seduta facendo mancare il numero legale. Oggi, dopo le numerose bocciature della linea amministrativa da parte del Tar di Lecce, anche la giustizia penale si interessa del Piano Coste.
Le lungaggini e i ritardi hanno impedito, peraltro, alla Comunità cittadina di assumere in autonomia le decisioni che riguardano il proprio territorio.
Riteniamo che la politica non possa condizionare il corretto iter amministrativo. Istruire le pratiche ed avere una risposta, sia essa positiva o negativa, rientra tra i diritti di ogni cittadino, a maggior ragione delle imprese. Oggi, dopo 3 anni di incarichi e consulenze e decine di migliaia di euro spesi, si scopre che aveva ragione chi come noi sollecitava la macchina amministrativa a fare presto e a istruire le pratiche sulla base del piano regionale delle coste vigente.
In merito alle 36 pratiche già presentate e alla presunta parentopoli di cui alcuni insistentemente parlano ci riserviamo di presentare apposito esposto per denunciare irregolarità e anomalie che dovessimo ravvisare.
Viviamo una crisi economico-sociale gravissima in cui gli stabilimenti vengono visti da tanti concittadini come un’occasione per guadagnarsi un tozzo di pane. Non vorremmo che certa politica voglia tergiversare in attesa di una campagna elettorale in cui i 22 km della nostra costa rischiano di diventare merce di scambio nelle mani dei soliti mestieranti della politica che magari prometteranno a destra e manca uno stabilimento balneare.
Pippi Mellone
Consigliere comunale
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