In nome e per conto della Kaikko s.r.l., Vi invio un intervento di replica della mia assistita alle dichiarazioni di recente pubblicate dall’assessore all’urbanistica e demanio del Comune sulla vicenda “Piano coste”. Paolo Gaballo.
Le recenti dichiarazioni dell’assessore al ramo impongono alla Kaikko s.r.l. le seguenti repliche per smentire la fantasiosa ricostruzione dei fatti che ha fornito. Nel 2014, la Kaikko s.r.l. ed altri imprenditori chiedevano di realizzare degli stabilimenti lungo la costa. Il 13 ottobre, il TAR di Lecce, con la sentenza 2480, accogliendo il ricorso di Michele Durante, un altro aspirante concessionario, stabiliva che il Comune poteva rilasciare nuove concessioni senza bandi pubblici, ma attraverso il “rende noto” previsto dal codice della navigazione.
Incurante della pronuncia del TAR, la Giunta decideva ugualmente, con un’apposita delibera, di assegnare le concessioni con dei bandi, che peraltro avrebbe pubblicato solo entro il 2015.
Questa decisione costringeva la Kaikko a rivolgersi al TAR, in quanto i bandi non erano previsti da alcuna norma ed in quanto la decisione di pubblicarli solo entro il 2015, e quindi eventualmente anche nel dicembre 2015, bloccava di fatto la sua iniziativa economica.
Già il 12.12.2014, il TAR, con l’ordinanza 639, sospendeva la decisione del Comune, stabilendo che poteva rilasciare la concessione in base al “rende noto” e senza bando, come già chiarito in precedenza.
Sicchè, la Kaikko s.r.l. effettuava consistenti investimenti per realizzare lo stabilimento nella stagione estiva 2015, sottoscrivendo anche dei contratti per la gestione, di cui l’assessore non è a conoscenza, visto che il Comune non era neanche costituito nel giudizio.
Nei giorni seguenti, poi, il TAR, accogliendo il ricorso di altri aspiranti concessionari, “bocciava” in maniera drastica l’operato dell’Amministrazione, stabilendo che “nessuna norma vigente giustifica la decisione del Comune di sospendere tutte le pratiche per il rilascio di concessioni demaniali fino all’approvazione dei bandi”.
Nonostante l’ordinanza esecutiva 639/2014, regolarmente notificata al Comune, e gli investimenti effettuati dalla Kaikko, l’ufficio non pubblicava il rende noto della sua domanda, che veniva più volte sollecitato per iscritto.
Anzi, il 14.1.2015 il Dirigente, disattendendo la decisione del TAR, comunicava sorprendentemente che non avrebbe pubblicato alcun rende noto, ma solo i bandi in origine decisi dall’Amministrazione.
Sicchè, la Kaikko era costretta, ancora una volta, a ricorrere al TAR, sopportandone le spese.
Ricevuto il nuovo ricorso, solo il 12.3.2015, l’ufficio pubblicava il “rende noto” della domanda della Kaikko, assegnando 45 giorni agli interessati per presentare domande concorrenti.
Nei giorni scorsi, il TAR ha pubblicato la sentenza definitiva sulla vicenda, condannando il Comune a pagare le spese di giudizio.
La sentenza, piuttosto che “superata”, conferma, sotto diversi profili, l’errata decisione della Giunta di ottobre 2014 rilasciare le concessioni in base a dei bandi.
Ora la Kaikko, a causa delle errate decisioni dell’Amministrazione e dei ritardi accumulati dall’ufficio nell’istruttoria della pratica, non potrà realizzare lo stabilimento nella prossima stagione; sicchè, nei prossimi giorni, promuoverà un giudizio per il risarcimento dei danni subiti ed il mancato guadagno.
Quanto all’idea dell’assessore di pubblicare nuovi bandi in base alla recente legge regionale, ad oggi la Kaikko non ha ricevuto alcun provvedimento al riguardo; in tal caso, valuterà se ricorrere al TAR. In caso contrario, ogni commento appare al momento superfluo.