Una “cofana” di buoni intenti confezionati con una tempistica sorprendente forse per sviare il forte e vibrante dissenso che serpeggia tra il popolo contro i poteri ancora ospitati a Palazzo di città? Ultima in ordine di tempo la strumentalizzazione,non tanto velata, di alcune cassette di frutta raccolte per “miracolo” nell’ex istituto agrario che ,guarda caso, ritorna alla luce dopo essere stato argomento, acceso, per la famosa proposta della cittadella della sport. Appare evidente che tutto può tornare utile in questo periodo di evidente affanno di Risi & Co, persino la frutta in aiuto a una politica in forte impopolarità.

La ricetta è delle più semplici : Tre ettari incolti e non solo qualche metro quadro di frutteto abbandonato al suo destino che con il tempo diventa , ovviamente, biologico. Due rinomati ex studenti, di indiscusso spessore in materia che si prodigano in una manifestazione di altruismo da libro cuore aiutati da un noto volenteroso …. e il Sindaco e il presidente del consiglio come mai non hanno dato una mano alla raccolta e magari suggellare con foto dedicate al topico momento?

Purtroppo non ci stato dato questo ulteriore regalo di fine mandato … Un piatto ricco che non ha lasciato scampo al ritorno di fiamma del fare del primo cittadino e del suo fidato presidente del consiglio che in fatto di propaganda non si sono mai risparmiati!? (n.d.r)

È stato donato alla Caritas il raccolto del frutteto dell’ex Istituto Agrario di Nardò.

Il sindaco Marcello Risi e il presidente del consiglio Antonio Tiene hanno accolto con entusiasmo la proposta avanzata da Bruno Vaglio e Antonio Orlando, ex studenti dell’istituto e da Gianni Casaluce dell’associazione di promozione sociale Verdesalis.

Pesche e susine, assolutamente biologiche, sono state raccolte e portate alla mensa della Caritas di Nardò.

“Quest’iniziativa può essere il primo passo per realizzare un progetto più articolato e duraturo” hanno affermato i promotori “Sul terreno, che si estende per circa tre ettari, sono presenti alberi da frutto (oltre ai peschi e ai susini, ci sono mandorli e fichi) e alcuni arbusti tra cui la lippa repens, l’agnocasto e l’elicriso. Come già accade in altri comuni della provincia, si possono avviare dei progetti che, sfruttando le potenzialità del terreno, mirino da un lato a sviluppare professionalità agricole fortemente specializzate e da un altro a valorizzare e recuperare la biodiversità locale e le colture alternative”.

L’amministrazione comunale, decisa a programmare il recupero dell’ex Istituto Agrario, sta valutando anche questa proposta, insieme alle altre già ricevute, tra cui quella di destinare a strutture sportive l’intera area.