BRINDISI- «Fino a 44 decessi» l’anno nella zona di Brindisi, Taranto e Lecce sono attribuibili agli inquinanti emessi dalla Centrale Enel termoelettrica a carbone di Cerano. È quanto riporta lo studio dei ricercatori Cristina Mangia, Marco Cervino ed Emilio Gianicolo del Cnr di Lecce e Bologna. Lo studio evidenzia il ruolo cruciale per la salute del particolato secondario emesso. L’Enel però, riferendosi ad uno studio Arpa Puglia-Asl-Ares, definisce «fuorviante» tale dato: «non c’è pericolo per la salute».

La centrale termoelettrica situata a Cerano (Brindisi) ha una potenza elettrica di 2.640 MW ed è alimentata annualmente con circa 6 milioni di tonnellate di polvere di carbone. Questa potenza di produzione pone l’impianto in cima alle classifiche dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) per emissioni di sostanze inquinanti.(trnews)