Ieri sera, via video on line, c’è stata la presentazione ufficiale del candidato Sindaco del Centro- destra per Nardò. Premessa “contra omnes”: A scanso di interpretazioni fuorvianti si precisa che non si eccepisce nulla sulla persona del candidato, sui vari rappresentanti e sulle forze politiche che lo sosterranno nell’imminente campagna elettorale comunale.

 

Tanto premesso, ci si chiede: E’ questo un modo valido per presentare un candidato oppure esistono alternative più democratiche e coinvolgenti?

L’indicazione di una potenziale guida ammnistrativa è la prima priorità assoluta da affrontare?

E’ questo il vulnus centrale di questa e delle altre competizioni elettorali?

Presentare il candidato Sindaco basta per tutti?

Nulla di più sbagliato!

L’indicazione del candidato Sindaco dovrebbe venir fuori alla fine di un intenso lavoro di consultazione, programmazione e valutazione delle persone che meglio possono proporsi alla direzione di una compagine amministrativa e della Città!

In tal modo il candidato diventa il consegnatario delle intese raggiunte e il realizzatore del progetto politico amministrativo già attentamente elaborato, studiato, considerato, deciso e pronto per essere sottoposto all’analisi dei cittadini.

Dal video tutto questo non è apparso!

La presentazione del programma invece è stata rimandata, a detta del prescelto, per rispetto dovuto ai partners della coalizione, a dopo!??

Oggi dunque il Centro destra non dispone di un progetto politico amministrativo consultabile, attrattivo, da far accettare e condividere da parte degli elettori.

Si perpetua una vituperata tradizione secondo la quale basta l’accordo su un nome a Sindaco per ottenere il voto fideistico dagli elettori.

La gente oggi ha bisogno, sulla scorta dei tanti avvenimenti che imperversano negativamente in Italia, di conoscere ben altre cose, non solamente il nome e le gesta di colui che correrà in nome della coalizione.

Il voto valuta l’idea di Città che si intende delineare, il programma delle attività, la riforma della governance, gli interessi proiettivi che possano liberare la comunità da certe strettoie e riduzione che la politica precedente non ha saputo valutare.

Nella accorsata serata questi riferimenti sono mancati probabilmente per la fretta inconfessabile di incoronare un candidato.

Si ripete che il problema è metodologico e non intacca minimamente le persone.

Il lavoro delle affinità, delle urgenze, delle consultazioni, del programma e del cronoprogramma, è una operazione da svolgere a monte oppure si ricade nel ridicolo di sempre che si presenta un programma posticcio e pasticciato, fatto di sogni, illusioni e belle speranze.

L’investitura fatta da un sovrano o da una coalizione senza il naturale lavoro di composizione, valutazione e concreto affidamento ricapitola gli errori di sempre; oggi più che mai non basta una investitura calata dall’alto per tranquillizzare l’elettorato se non si propongono tempi, modalità, metodi certi e concreti per ottenere un voto convinto ed efficace.

Nulla si è detto sulla affinità di queste forze politiche anzi si è sottolineato che è un Centro-destra incompleto privo dei Conservatori e Riformisti, del Nuovo Centro Destra e dei dissidenti UDC, oggi autonomi e distanti non condividendo certi comportamenti e applicazioni metodologiche adottati.

La coalizione ha proposto solamente l’’intesa su una persona, su un ex amministratore della Giunta Risi, dimessosi ultimamente per divergenze intervenute nella gestione della Res pubblica.

Che cosa rappresenta questa persona, quali valori incarna, quale filosofia della vita lo ispira, quale pacchetto amministrativo gli è stato consegnato, quali modifiche tecnico amministrative intende apportare, quale realtà vuole stravolgere, cosa intende fare del patrimonio comunale, come gestire Portoselvaggio, come impedire la realizzazione della condotta sottomarina, il furto dell’ospedale, i debiti fuori bilancio, gli esborsi esosi per certe sentenze, la ricerca delle responsabilità, il porto turistico, la valorizzazione storica dell’era uluzziana e la piscina coperta, ecc. ecc. quali fondi utilizzare, come riformare l’ apparato amministrativo, come snellire i servizi e come potenziare gli altri! Nessun cenno!

Non sarebbe più opportuno, visto il tempo a disposizione, che i partiti o le liste che intendono coalizzarsi si incontrino prima, lavorino intensamente, mettano insieme le loro idee e progetti, presentino una scala di valori e di attuazioni e poi affidino il tutto ad un candidato che garantisca per condivisione, coerenza, capacità, tecnica amministrativa e impegno la realizzazione e il compimento del programma nei tempi e nei modi stabiliti?

Vista così, l’ammucchiata è solamente un ASSALTO AL FORTINO, che allontana sempre più il popolo dalla politica, lo estranea in nome di quella fiducia che si esprime “a sacco chiuso” o a “mosca cieca”!

Se così va il mondo, nulla di nuovo all’orizzonte! Meditate partiti e coalizioni!

Ad mayora!

Nardò, li 24 gennaio2016

 

Giovanni PERO’