Anno nuovo e vecchie abitudini che ti ritrovi. A quanto pare di sovvertimento per affermare che il cambiamento, quello vero, è in atto nella gestione della macchina amministrativa ha omesso di “evirare”, chissà, le spese “istituzionali” (?) . Infatti “risuscitano” come un Araba Fenice e appaiono perpetue quasi che ci sia una regola non scritta nello spendere e spandere a tutti i costi per far quadrare i conti o il cerchio, dipende  sempre, da che angolazione la si guardi “l’Araba Fenice…ovviamente.

Esempio, una spesa di 2400 euro per la produzione di 1000 calendari cartacei di rappresentanza alla voce promozione del territorio . In parole molto crude si traduce in un cadeau da elargire a discrezione ora a Caio, ora a Sempronio giusto per rammentare le buone maniere e a cui ,aggiungiamo, sono di discutibile utilità visto che proprio questi nostri operosi amministratori  hanno sdoganato la comunicazione 2.0 con i social e affini.  A riprova della sterilità di iniziative, diciamo così, perpetue, è bastato innevare le nostre marine, la città per accorgersi che un selfie e una ripresa con lo smartphone può smuovere le montagne in fatto di promozione turistica, come direbbe Galileo Galilei dalla traduzione di Giuseppe Barretti: “Eppur si move” … e aggiungiamo noi :anche senza calendari

Contenitori culturali a quando una seria programmazione in fatto di gestione ?

Non si comprende l’evidente inefficacia in fatto di buttare giù due idee che funzionino, ovviamente, e aprire al pubblico le porte dei nostri musei culturali.

Una potenzialità che arranca e oscurata dagli eventi ludici creativi che con una certa imbarazzante ciclicità vediamo realizzare con professionalità  tanto da credere,quasi seriamente,che l’assessorato di pertinenza sia gestito in modo esemplare tanto i costi esorbitanti che vi vengono lapidati per rinnovare la giornata della gioia e non far ricordare , a noi mortali, i problemi quotidiani non ancora risolti?

Quindi i contenitori culturali non appaiono una priorità? Sfogliando l’albo pretorio notiamo come l’attenzione per il museo della memoria e per l’acquario marino a Santa Maria al bagno sono al centro di attenzioni economiche.

Per il primo si programmano investimenti in pubblicazioni di opuscoli e affini e collaborazioni che rafforzano ancora maggiormente i fatti accaduti sul nostro territorio,l’apertura per solo tre mesi per turisti e gite scolastiche un investimento di quasi 12mila euro a fronte dei quasi 100 mila complessivi  di eventi presenti nei vari cartelloni da giugno a dicembre 2016.  12 mila euro di azioni che però appaiono monche se non si riesce a renderlo fruibile per 12 mesi l’anno e magari  remunerativo.

L’acquario,di contro, con la  mancanza di una programmazione seria sulla sua gestione ,da luglio 2016 a marzo 2017 costa e costerà di spese accessorie per il mantenimento ittico quasi 18 mila euro ma nessuna traccia per quanto riguarda la sua fruibilità.

Il museo preistorico, il museo del mare chiusi e ancora non fruibili … Insomma le domande non sono da meno se si pensa che nella strategia di Mellone e Co. c’è l’apertura del centro studi dedicato a Vittorio Bodini con annessa una mostra permanente in un ala del castello degli Acquaviva  libero dagli uffici comunali.

Da precisare:  nulla da dire sul prestigio di tanta figura e al valore aggiunto che alla nostra città porterà questa iniziativa ma sottolineiamo che avremo un altro contenitore culturale e visto i precedenti chi sarà a gestire o meglio a programmare la sua fruibilità?

Sorge il sospetto documentato che ci sia qualche discrasia? …