Nardò sarà la “casa” di Vittorio Bodini, poeta e traduttore tra i più grandi del Novecento (fu uno dei maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola). Il Consiglio comunale ha approvato nella serata di ieri la delibera con lo schema di protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e il Centro Studi “Vittorio Bodini”, grazie al quale a Palazzo Personè saranno ospitati la Mostra permanente dedicata a Bodini e lo stesso Centro Studi. La Mostra, che sarà gestita in maniera coordinata e condivisa tra i due soggetti, comprende stampe, riproduzioni digitalizzate di scritti e dediche dei più grandi autori del Novecento italiano, articoli scritti da Bodini e pubblicati sulla stampa italiana ed articoli riferiti a Bodini e pubblicati in Italia e all’estero e molti altri preziosi cimeli e ricordi del letterato.

Un altro importante passo in avanti verso la concretizzazione della volontà comune dell’amministrazione Mellone e della figlia di Bodini, Valentina, di valorizzare la grande eredità poetica e letteraria dell’autore de La luna dei Borboni, originario di Bari, ma di famiglia e formazione leccese, che ebbe con il Salento un rapporto molto speciale. Dopo la firma del protocollo e il trasloco dei materiali, la Mostra e il Centro Studi apriranno i battenti entro la prossima estate. La prima sarà ospitata nei locali a sinistra dell’atrio di Palazzo Personè, il secondo nei locali sul lato destro dello stesso atrio (concessi tutti in comodato d’uso per cinque anni). Oltre alla normale fruizione dei materiali, sarà assicurato l’espletamento di attività didattiche, anche attraverso conferenze, incontri e laboratori, nonché progetti e iniziative ulteriori legate alla figura di Bodini, per un complessivo servizio culturale di qualità.

 “Poter legare la nostra città al nome di Vittorio Bodini – rileva l’assessore alla Cultura e al Turismo Francesco Planteraè un fatto straordinario. Siamo orgogliosi di poter essere nei prossimi anni la “casa” di Bodini e il centro di tutte le attività dedicate al poeta e letterato che per primo introdusse il Salento nella “geografia” letteraria del Novecento italiano e, più in generale, il Sud come tema nazionale in quella che per la retorica divenne poi il “problema meridionale”. Poniamo finalmente il primo gigantesco tassello della strategia finalizzata a fare del Castello un contenitore culturale, un progetto ed un tema che nella nostra città hanno ormai qualche decennio, e forniamo a Nardò un altro formidabile motivo di attrazione culturale e turistica”.

                Nella stessa seduta di ieri, il Consiglio ha anche deliberato alcuni adempimenti tecnici al Piano Paesaggistico Territoriale Tematico e le modifiche alle Commissioni consiliari alla luce delle novità delle ultime settimane che hanno riguardato la composizione dei gruppi.

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