Roma 26 ott:_ Il 39,1% dei pensionati, pari a quasi 6,3 milioni, ha un reddito da pensione sotto i mille euro al mese. Lo indica l’Osservatorio dell’Inps, con i dati riferiti al 2016, sottolineando che questa percentuale è in discesa (era la 39,6% nel 2015) “per la possibilità di cumulo di più trattamenti pensionistici”.
Invece il 38,4% dei pensionati percepisce redditi mensili compresi tra i 1.000 e i 2.000 euro; con più di 2.000 euro al mese sono il 22,5% (oltre 3,6 milioni pensionati), con importi che pesano per il 35,7% sulla spesa pensionistica complessiva. Le pensioni tra 500 e 1.000 euro sono più numerose rispetto ad altre di diversa classe di importo e sono pari a oltre 8,9 milioni (in particolare costituiscono il 38,9% del totale delle pensioni). Le pensioni fino a 500 euro sono 5.827.629 e rappresentano il 25,4% del totale.
Lo rileva l’Inps a proposito della distribuzione delle pensioni per classe di importo, nell’analisi dei dati sulle prestazioni pensionistiche e i beneficiari relativi all’anno 2016. Quelle tra 1.000 e 1.500 euro sono 3.317.352 pari al 13,7% del totale. Infine, l’insieme delle pensioni che superano i 1.500 euro è costituito da poco più di 5 milioni di pensioni, pari al 22,1% del totale. Al sud assegni più bassi del 13% La spesa pensionistica italiana relativa all’anno 2016 si distribuisce per il 50,7% nelle regioni settentrionali, per il 28% in quelle meridionali e nelle isole; il restante 21,3% è erogato a beneficiari residenti nelle regioni del Centro.
E’ quanto emerge dai dati sulle prestazioni pensionistiche e i beneficiari relativi all’anno 2016 appena diffusi dall’Inps e che mostrano come gli assegni erogati al Sud e al Centro siano del 13% più bassi rispetto alla media italiana con un importo medio annuo pari a 10.904 contro i 12.468 della media nazionale (e ben lontani dai 13.282 euro del Nord). Nelle regioni settentrionali si ha un maggior numero sia di assegni che di pensionati (rispettivamente il 47,6% e il 48,1% del totale). Inoltre, gli importi medi delle pensioni sono più elevati al Nord rispetto al resto dell’Italia (+6,5 punti percentuali rispetto al totale nazionale). Osservando i redditi pensionistici procapite, si nota che in questo caso è il Centro la zona geografica con redditi mediamente più alti (+6,5 punti percentuali rispetto al totale nazionale), seguito dal Nord (+5,4 punti percentuali).
I beneficiari residenti nel Mezzogiorno presentano invece sia gli importi delle pensioni, sia dei redditi pensionistici più bassi rispetto al totale nazionale. Importi medi dei maschi più alti Dalla stessa distribuzione emerge che, per ogni classe di età, gli importi medi dei maschi sono sempre più elevati di quelli delle femmine.
Dall’analisi del grafico si osserva che, fino ai 74 anni, per ogni classe di età, si ha una prevalenza maschile.