Nardò,25 febbraio_di COSIMO POTENZA_Che cosa accadrebbe se smettessimo di preservare quel sentimento così fragile, così prezioso che custodiamo in noi da tempo immemore che è la fiducia? E’ così frequente sentirne pronunciare il termine e inserirlo nella nostra frenetica consuetudine che probabilmente il suo valore intrinseco risulta ormai snaturato, quasi inaridito dai copiosi tradimenti di cui è tristemente vittima e da cui difficilmente riacquista la forma originaria.Nell’ambito del contesto etimologico interviene l’onnipresente e intramontabile lingua latina.

“Fides”: (apro il dizionario di latino, ricordi che tornano piacevolmente in mente dopo essere stati riposti dalle pieghe del tempo) confidenza, credito, sincerità, lealtà, fede… l’elenco è ancora lungo. La lettura di questa catena di termini suona come un inno solenne che pianta radici profonde nel nostro io più recondito e richiama inevitabilmente la nostra sfera di comportamenti con l’altro, con il soggetto con cui instauriamo un rapporto di reciproca (si spera) civiltà all’interno delle liaisons dell’esistenza terrena. Il concetto di fiducia, infatti, rimanda al patto tacito e figurato che si stabilisce fra due universi umani distinti che si ritrovano in tal modo a sorreggere e sorreggersi reciprocamente, a riflettere come una sorta di specchio una serie di sentimenti, di aspettative.La fides, ovvero pistis greca, indossa una veste pregiata: di tessuto robusto ma fragile al contempo.

Essa parla un linguaggio chiaro e semplice, ma talvolta può essere rovinosamente frainteso; si nutre di piccoli gesti , è alimentata da quotidianità e predilige un nettare dal sapore inconfondibile, il rispetto; non ama la solitudine che, al contrario, ne mina l’equilibrio, bensì la condivisione.Mi piace pensare alla fiducia come ad una piazza gremita di gente festosa e spensierata, nella quale si svolge una vita sana e rassicurante, improntata di relazioni incorrotte.“Dare fiducia è come osare sul mondo investendo su se stessi”: non è la tipica frase in cui è facile imbattersi tra un post giovanile e l’altro, è una reminiscenza di filosofia del diritto (direi l’unico stralcio di concetto che galleggia ancora nella mia memoria) che riassume appieno il concetto di fides con tatto e concretezza estremi. Difatti, cosa è la fiducia se non un investimento che ci auguriamo possa rivelarsi fruttifero e che al contempo ci espone ad un abisso di incertezze?

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