(AGI) – Roma, 30 apr. – Quaranta giorni per discutere e poi decidere: entro il 13 giugno la riforma della pubblica amministrazione sara’ ufficialmente varata. Questo l’impegno di Matteo Renzi che illustra prima ai ministri durante un Consiglio dei ministri di due ore e poi alla stampa, le linee guida della riforma della pubblica amministrazione italiana. Una riforma che Renzi definisce “rivoluzionaria” e che si basa su tre linee guida: “capitale umano, tagli agli sprechi della Pa e open data come strumento di trasparenza e innovazione”.

Renzi spiega che il tema degli esuberi “non c’e'”, perche’ non si tratta di tagliare i costi ma di razionalizzare i servizi. E sottolinea che la riforma non sara’ “contro i lavoratori o i fannulloni, perche’ avrebbe le gambe corte. Invece c’e’ un sacco di bella gente che lavora e va premiata, e c’e’ qualche fannullone e quello lo stanghiamo”. Il governo, dice il premier, vuole avviare un confronto con le parti, ma “si discute per decidere non per discutere, altrimenti siamo al bar sport”. Quanto alla richiesta di confronto avanzata da Susanna Camusso, Renzi glissa: “Su questa domanda ha la delega la Madia”. Nel merito, Renzi annuncia una riduzione delle prefetture a non piu’ di quaranta e una riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio: “perche’ la ragioneria generale dello stato non puo’ avere una sede in tute le province”.  Previsto l’accorpamento di Aci, Pra e Motorizzazione Civile.  Quanto ai dirigenti, il governo punta all’introduzione di un ruolo unico dirigenziale, senza piu’ la divisione in prima e seconda fascia e introdurra’ un tetto agli stipendi di 240 mila euro. “La carriera sara’ portata avanti per incarichi e non per fasce e questo diventa fondamentale per le retribuzioni, ma anche che la valutazione che si basera’ sulle performance dei dirigenti”, ha spiegato Marianna Madia.  Tra i punti della riforma anche la “possibilita’ di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico oltre un determinato termine” e la riduzione del 50 per cento dei permessi sindacali.

Sullo sblocco del turn over, Madia ha detto che si punta a “sbloccarlo al massimo, ma in modo strategico con entrate selettive per le amministrazioni che hanno fabbisogni e obiettivi che necessitano nuove entrate”.  L’aggregazione degli Enti riguardera’ gli “oltre venti enti di ricerca che svolgono funzioni simili, per dare vita a poli di eccellenza”. Uno snellimento e’ previsto anche per le sovrintendenze. Un ridimensionamento drastico subiranno anche le municipalizzate, conferma Renzi: “Il tema delle ottomila municipalizzate ci rimane sul collo, va assolutamente affrontato”. “Oggi la P.a. parla tredici linguaggi diversi e il cittadino ha bisogno di un traduttore”, conclude il premier.

Per questo sara’ introdotto un codice Pin per ogni cittadino, con il quale possa accedere alle pratiche burocratiche “dalle multe in giu'”. Quanto alle nuove assunzioni, secondo il governo, saranno piu’ delle 10 mila previste: “Siamo stati cauti, come al solito – ha concluso Renzi – perche’ la cifra si aggirera’ attorno ai 14-15 mila nuovi assunti da qui al 2018”.  (AGI) .

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