Il Pd ha vinto in Puglia, con il 33,6% dei voti, diventando il primo partito e migliorando in maniera sostanziale il suo risultato rispetto alle europee del 2009 (21,7%). E anche nel Salento dove ha raccolto 117 mila preferenze. A Nardò i risultati conseguiti sulla scorta di un circolo varato da poco e l’operato del nostro giovane gruppo dirigente, sono stati lusinghieri e forse, a mio avviso, in parte frenati da un campanilismo che, a torto o a ragione, ha deciso di veicolare parte del consenso di un momento elettorale sentito tradizionalmente lontano, come appunto le europee, su candidati di Nardò. Il legame con il territorio penso che nella nostra realtà abbia giocato un suo ruolo. E che abbia avuto un peso ritengo non certo di poco conto. Penso che in una competizione differente mai e poi mai i candidati grillini (ben due) avrebbero potuto conseguire un risultato così lusinghiero. E penso anche che se Grillo incarna la rabbia e il livore, il PD dà voce alla speranza. Ecco perché penso che la manciata di voti che separa il PD da Forza Italia sia, a mio avviso, assolutamente fittizia. Penso che le potenzialità del PD siano ancora, anche nella nostra Nardò, in gran parte, inespresse. A patto di saper costruire comunità, a patto di saper lavorare con la stessa anima ribelle e rivoluzionaria che contraddistingue l’operato del nostro giovane segretario. A patto di metter via un mal celato individualismo che non consentirebbe di poter cogliere la straordinaria occasione che si profila all’orizzonte. Il PD non è una conventicola ma una prateria. In cui, in una fase sul piano congiunturale ancora estremamente difficoltosa, è indispensabile unire le forze. Penso che possa essere l’unico modo per restituire alla nostra Nardò il ruolo che le spetta. Ma per riuscirvi occorre un Partito in cui tutti vogliano essere inclusi e aperto a tutte le forze sane e operose della nostra Città. Occorre una consapevolezza nuova che possa fare in modo che la nostra Nardò non venga “soltanto” amata ma soprattutto rispettata. Per la bellezza del suo territorio, la ricchezza della sua storia e della sua cultura. Per affrontare una sfida così impegnativa ci vuole un pizzico di follia, tanta fiducia in se stessi e tanta, tanta, determinazione. Ma soprattutto un ingrediente fondamentale: un ritrovato spirito di squadra. A Nardò il meglio deve ancora venire.

 

 

 

 

 

 

 

Marco Marinaci

 

portavoce segreteria PD Nardò