(AGI) – Madrid, 2 giu. – Il re di Spagna, Juan Carlos, ha abdicato a favore del figlio, Felipe. Lo ha reso noto il premier spagnolo, Mariano Rajoy . Il 76enne sovrano spagnolo ha messo cosi’ fine ai 39 anni di regno, iniziati con la fine dell’era franchista ma negli ultimi tempi macchiati da numerosi scandali. Il principe delle Asturie Felipe, 46 anni, nato a Madrid, era l’erede al trono in quanto primo figlio maschio dei reali.
“Sua Maesta’ il re Juan Carlos mi ha appena informato del suo desiderio di rinunciare al trono e di avviare il processo di successione”, ha dichiarato il premier Rajoy, appartenente a quel Partito popolare che pur avendo un elettorato per lo piu’ monarchico negli ultimi aveva manifestato crescente freddezza nei confronti nel sovrano.
Juan Carlos, nato a Roma nel 1938 e salito al trono nel 1975 per volere dello stesso Francisco Franco che due anni oprima lo aveva nominato suo successore “a titolo di re”, per una trentina d’anni ha goduto di grande popolarita’ in patria, nonostante le voci ricorrenti dei suoi tradimenti nei confronti della regina Sofia. Negli ultimi tempi, pero’, il sovrano era stato investito da una serie di scandali che si erano sovrapposti e in parte intrecciati con i suoi malanni fisici con gli interventi alle anche e la rimozione di un nodulo a un polmone. A gennaio c’e’ stata l’incriminazione per malversazione e riciclaggio della figlia Cristina nell’ambito di uno scandalo di corruzione legato al marito Inaki Urdangarin. Ma gia’ in precedenza c’erano stati molti episodi che avevano portato a dure critiche verso il sovrano borbonico, come la battuta di caccia all’elefante del 2012 in Botswana, nel pieno della crisi economica della Spagna, in cui Juan Carlos si era fratturato l’anca destra per una caduta e dove pare fosse accompagnato da un’amante.
La secolare monarchia spagnola negli ultimi 159 anni ha conosciuto due repubbliche e, dal 1931 al 1975, la dittatura del Caudillo. Molti osservatori ritengono che in Spagna piu’ che la monarchia fosse popolare Juan Carlos e ora mettono in dubbio che l’istituzione possa sopravvivere all’uscita di scena di quello che era stato ribattezzato “il re repubblicano”.
(AGI) .