LECCE – «Non è assolutamente vero che Lecce abbia preso zero voti, a noi risulta che ne abbia avuti tre. Nonostante l’impegno a non rendere pubblico l’esito della votazione, il presidente della commissione, Steve Green, ci ha detto che comunque il Sud è uscito alla grande da questa competizione. E a rappresentare il Sud c’erano soltanto Lecce e Matera». Sono le prime parole del sindaco di Lecce, Paolo Perrone, nella conferenza stampa che si è da poco conclusa nell’ex Convento dei Teatini, convocata all’indomani dell’incoronazione di Matera come Capitale Europea della Cultura per il 2019. Da qualche membro della delegazione rientrata ieri sera da Roma trapelano poi altri particolari: la notizia secondo la quale Lecce non avrebbe ricevuto nessuna preferenza da parte dei 13 componenti della giuria internazionale sarebbe partita ieri sera da Ravenna, la città più delusa, insieme a Siena, dall’esito della votazione.
LE INDICAZIONI – Perrone ha poi spiegato che, subito dopo l’audizione di Siena, avvenuta nel primo pomeriggio di ieri, il presidente Green ha chiesto alla giuria se vi fosse l’unanimità su una delle sei finaliste e si è poi proceduto a scrutinio segreto, con l’accordo che in caso di due o più città a pari punti ci sarebbe stato un ballottaggio se nessuna avesse raggiunto i 7 voti della maggioranza. Ma non ce n’è stato bisogno, Matera ha subito ottenuto i 7 voti necessari. Gli altri voti sono stati così ripartiti: 3 per Lecce, 2 per Siena e 1 per Ravenna. L’impegno, ora, è di andare avanti con i progetti contenuti nel Bid Book con il pieno appoggio, confermato dal vicesindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, della città messapica, che in questa corsa ha affiancato Lecce rinunciando alla sua stessa candidatura lanciata nel 2009 dallo scomparso sindaco Domenico Mennitti. Il presidente della Fondazione Fitzcarraldo, Ugo Bacchella, ha poi ricordato che sui progetti del dossier c’è l’adesione di 40 committenti, 30 aziende e sette regioni per un impegno economico pari a 2,5 milioni di euro.(CdM)