(AGI) – Torino, 20 nov. – Il giorno dopo la sentenza shock della Cassazione che ha annullato la condanna a 18 anni del manager svizzero Schmidheiny prescrivendo il reato, la procura di Torino va avanti e ha chiuso l’inchiesta ‘Eternit bis’, che riguarda oltre 200 morti avvenute a Casale Monferrato e Cavagnolo, dove avevano sede gli stabilimenti Eternit.

L’unico indagato e’ ancora una volta il magnate svizzero e l’accusa e’ omicidio volontario continuato pluriaggravato. Intanto il premier Matteo Renzi dice che cambiera’ i tempi del processo e le regole del gioco della prescrizione. Spiega Renzi: “O quella vicenda non e’ un reato, o se e’ un reato ma e’ prescritto bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione.

 

Ci sono dei dolori che non hanno tempo. Dobbiamo far in modo che i processi siano piu’ veloci, e dobbiamo cambiare la prescrizione”. Sulla stessa linea l’Anm, il cui presidente Rodolfo Sabelli osserva: “Non entriamo nel merito di questo processo, bisogna attendere le motivazioni ma la sentenza Eternit offre uno spunto di riflessione sul tema della prescrizione, la cui riforma e’ una priorita’ urgente che chiediamo da anni”. Nel frattempo, con una nota ufficiale, la Corte di Cassazione, in merito alla sentenza ha spiegato: “Oggetto del giudizio era esclusivamente l’esistenza o meno del disastro ambientale, la cui sussistenza e’ stata affermata dalla Corte che ha dovuto, pero’, prendere atto dell’avvenuta prescrizione del reato”. L’evento, rileva la Corte, “si e’ consumato con la chiusura degli stabilimenti Eternit, avvenuta nel 1986, data dalla quale e’ iniziato a decorrere il termine di prescrizione”.

E da Casale Monferrato, la cittadina alessandrina, che conta oltre duemila morti per amianto, il messaggio e’ uno solo: “Siamo indignati ma la nostra battaglia continua”. Lo ribadisce il sindaco Titti Palazzetti, che oggi ha proclamato il lutto cittadino e ha partecipato alla manifestazione contro la decisione della Cassazione, che a suo parere “non ha avuto il coraggio di fare una sentenza innovativa: l’amianto sta ancora uccidendo in tutto il mondo”.

“Noi abbiamo ancora fiducia nelle istituzioni – ha aggiunto il sindaco di Casale al termine della manifestazione che ha visto la partecipazione dell’intera cittadina – ma il popolo in certe occasioni sembra essere decisamente migliore. Noi abbiamo sempre portato avanti civilmente questa battaglia. Ora dopo il momento di dolore e sconforto siamo pronti a riprenderla per le vie legali e nelle aule parlamentari”. (AGI)

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