Il disegno di legge di Stabilità ha concluso l’esame alla Camera: l’Aula di Montecitorio ha approvato la legge di stabilità con 324 sì, 108 no e 3 astenuti. Il testo, su cui ieri il governo ha incassato tre fiducie, passa al Senato.

 

Una volta finito alla Camera il testo passerà al Senato, con nuove modifiche. Questo costringerà a un terzo passaggio alla Camera, veloce e blindatissimo, prima di fine anno. Sulla «rivoluzione copernicana» come la chiama il governo dei 730 precompilati dal 2015 è arrivato intanto l’altolà della Consulta dei Caf: «Manca il decreto e siamo già in fortissimo ritardo»

Mano ferma con le Regioni: i tagli resteranno di 4 miliardi ma in cambio arriverà la ricontrattazione dei mutui, mossa già sperimentata con i Comuni. Pronti a correggere la mira sui fondi pensione: le tasse aumenteranno ma un po’ meno di quanto previsto finora, per evitare il colpo di grazia alla previdenza integrativa. Vicino al via libera della Camera, il disegno di legge di Stabilità si prepara ad altre modifiche al Senato, dove sarà discusso nei prossimi giorni.

L’emendamento in arrivo al Senato riguarderà due punti. Il primo è il prelievo sui rendimenti degli investimenti fatti dalle Casse di previdenza dei professionisti: verrebbe cancellato il previsto aumento dal 20 al 26%. Il secondo punto riguarda il prelievo sui rendimenti dei fondi pensione e sulla rivalutazione del Tfr, che secondo la manovra dovrebbe salire in entrambi i casi al 20%. Quello sui fondi aumenterebbe «solo» al 14% e quello sul Tfr al 17%, contro l’11% di adesso. Al Senato potrebbe arrivare anche la revisione degli organi di vertice dell’Inps, con l’introduzione di un consiglio di tre persone, presidente compreso. Finirebbe così il commissariamento.

(fonte CS)