Questa sera ( 20 giugno 2015) ero a Manduria in una piazza stracolma di gente che non vuole queste ingiuste, pericolose ed aberranti condotte sottomarine.
Mentre parlavo ricordavo il mare e la gente di Nardó, ma il mare non ha confini, il mare ha il potere di legarci gli uni agli altri. Siamo tutti stanchi di subire opere così costose appannaggio di un limitatissimo numero di aziende che fanno cartello in un sistema poco chiaro che esclude, anzi ostracizza soluzioni alternative, ritenute fino a poco tempo fa valide dallo stesso Aqp e Regione.
Soluzioni alternative la cui validità tecnica e progettuale è ormai nota a livello mondiale. Il refluo va recuperato a maggior ragione se in Tab4, ed è una bestemmia in una Puglia sitibonda, a rischio di salinizzazione e desertificazione, gettare a mare quella che deve essere una risorsa da recuperare per scopi irrigui, cioè in agricoltura.
Tra l’altro queste condotte sotto pressioni di 5-6 atm e le continue oscillazioni cui sono sottoposte si rompono come grissini ( tanti i casi di rottura in Italia) e la manutenzione si dimostra, quando è realizzata, difficile e molto costosa. Insomma potremmo tranquillamente riutilizzare i reflui opportunamente trattati e affinati ed invece sotto i soliti interessi di pochi si compromette il bene di tutti.
Stiamo per arrivare in Regione e state tranquilli perché nessuno ci tirerà la giacchetta e andremo dritti per il #noscaricoamare di Manduria e Nardó.
Cristian Casili