Fonte,Repubblica: Assolto perché il fatto non sussiste: finisce così il processo allo scrittore napoletano Erri De Luca accusato di istigazione a delinquere per le sue dichiarazioni pubbliche a sostegno del sabotaggio della Tav. Un processo che ha fatto molto discutere perché presentato come una volontà da parte della magistratura di censurare la libertà di espressione.

E che ha mobilitato intellettuali e politici soprattutto francesi che in diversi momenti del procedimento penale si sono esposti per chiedere che il processo non venisse celebrato. “Non è una vittoria, è stata impedita una ingiustizia, quest’aula è un avamposto sul presente prossimo”, sono state le prime parole pronunciate da Erri De Luca dopo la sentenza. “Adesso – ha aggiunto – andrò a Bussoleno in val Susa a un appuntamento che avevo già preso tempo fa con gli amici che attendevano la decisione del giudice”.

“Ora mi sento tornato un cittadino qualunque – ha continuato – Ma la Valle di Susa resta una questione che mi riguarda”. “Di questo processo mi rimane la grande solidarietà delle persone che mi hanno sostenuto, in Italia e in Francia. La sentenza ribadisce il valore dell’articolo 21 della Costituzione. Ho letto sui giornali della telefonata di Hollande a Renzi, ma non credo che abbia influito sulla decisione del giudice”.

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