Con l’approvazione da parte della Giunta regionale del reddito di dignità la Puglia fa un importante passo avanti verso il rispetto dei suoi cittadini.
Si tratta di una misura importante che rappresenta una novità assoluta in Italia e che, chiamando in causa diversi attori istituzionali e locali, intende dare una spinta decisiva alla nascita di un nuovo welfare capace di ridare speranza e diritti certi a quanti oggi vivono in una situazione di difficoltà economica.
L’obiettivo è quello di riuscire a dare risposte certe a tutti quei problemi che riguardano la libertà delle persone, a fronte delle diseguaglianze e di una povertà in continua crescita.
A una prima lettura quindi il giudizio non può che essere positivo.
Sarebbe però sbagliato credere che il reddito di dignità possa da solo rappresentare la soluzione definitiva al problema. La povertà ha origine in diverse cause ed eliminare solo quella relativa alla mancanza di denaro non è sufficiente se poi a questa misura non fanno seguito forti sistemi di servizi di sostegno agli investimenti, allo sviluppo, all’occupazioone e all’infrastrutturazione.
È su queste misure che occorre puntare se vogliamo, attraverso il sostegno allo stato sociale e alla promozione di solidarietà concreta, uscire dalla crisi economica e porre fine alla povertà.
Al netto delle polemiche e dei proclami, però, credo sia giusto e doveroso dare merito al Governo Emiliano di aver voluto, attraverso questo provvedimento, schierarsi dalla parte delle fasce più deboli, delle persone in difficoltà per ridare loro dignità e un futuro certo.
Lecce, 23 ottobre 2015
Ernesto Abaterusso