Il 19 luglio, un appuntamento che si ripete da qualche anno a questa parte,il movimento politico Andare Oltre rinnova la sua fiaccolata per ricordare il vile assassinio del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta sterminata in un attentato dinamitardo nel 1992 a Palermo.

Sono trascorsi 25 anni e il ricordo di una data che dovrebbe essere da monito ,contro tutte le mafie, per tutti,estremi compresi, è sentita e partecipata da un gruppo di ragazzi che oggi sono amministratori di questa città.

Istituzioni in prima linea, forze dell’ordine, politici da Galatina e da Lecce, politici locali di terza e quarta fila ,appena saliti sul carro dei vincitori ,che oggi basiti seguono confusi il corteo.

Militanti pochi ma vicini al sindaco Mellone, hanno contribuito a rendere meno stucchevole il corteo che da piazza Salandra si è mosso per arrivare in prossimità degli uffici comunali ex tribunale ai piedi di un segnaletica verticale con due cartelli toponomastici a ricordo di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, uomini dello stato  vittime di mafia .

Ci saremo aspettati qualcosina in più ma a quanto pare questa città resta refrattaria a quella democrazia partecipata che avrebbe risollevato non poco l’immagine di un primo cittadino e dei suoi fidati militi che hanno il senso dello stato.  Restano,per ora, un caso isolato in fatto di rinnovare un appuntamento con la storia che riguarda tutti noi meno gli “8588 elettori” a quanto pare ignavi a manifestare consenso ai giovani amministratori.

Assenze nel corteo targato 2017, maglietta rossa, importanti di uomini e donne che hanno fatto la fortuna del primo cittadino nell’ultima tornata politica.

Peccato avremmo voluto vederli e capire o cercare di capire come  la resilienza avesse reso coeso il gruppo ma a vedere , anzi a saper vedere sembra evidente che qualcosa sia cambiato meno, ovviamente, lo sparuto numero di partecipanti che racconta una verità un tantino scomoda a questi nostri giovani amministratori …