Il Giudice di Pace nel Tribunale di Nardò è un servizio essenziale che deve rimanere. Nardò ha già perso tanto in termini di servizi. Resta comunque il fatto che gli altri Comuni (Copertino, Galatone, Porto Cesareo) che usufruiscono dell’Ufficio del Giudice di Pace hanno, di fatto, risposto “picche” alla giusta richiesta del Comune di Nardò di contribuire al mantenimento di tale Ufficio sia in termini di risorse umane che economiche, caricando sui soli cittadini di Nardò il peso finanziario necessario ad evitare la soppressione di un servizio di cui godono anche loro.
Eppure, altrove, questo non è successo. Molti Comuni ricadenti nel comprensorio delle sedi da salvare hanno fatto, per quello che potevano, la loro parte.
A nostro avviso, tale atteggiamento rappresenta un “menefreghismo istituzionale” che non può non essere evidenziato.
Possibile che Nardò per molti rappresenti solo l’epicentro della provincia da depauperare a “costo zero”? Vedi ad esempio la Discarica di Castellino dalla quale il Comune non ha tratto nessun beneficio (anzi…) e per la quale da anni attendiamo la rideterminazione della tariffa (in pratica i 46 Comuni che ne hanno usufruito devono versare delle somme) attraverso la quale garantire la post gestione della discarica e il dovuto ristoro ambientale per il Comune. Ma “Castellino” non è il solo esempio. Infatti, che dire delle decine e decine di depuratori salentini che scaricano nel Canale Asso il cui recapito finale, lo ricordiamo, è la “Vora delle Colucce” in Agro di Nardò? Questo senza parlare del progetto AQP/Regione Puglia di concentrare lo scarico dei nostri reflui fognari a quelli di Porto Cesareo nel mare di Torre Inserraglio.
Insomma Sindaco, basta equilibrismi! Il Comune di Nardò deve cominciare a battere seriamente i pugni sul tavolo ed avere quella forza negoziale che compete al secondo Comune dopo Lecce.
Noi x Nardò
Mino Natalizio
Paolo Maccagnano