In queste ore i cittadini di Nardò non sanno se ridere o piangere.!
Rideremo sicuramente un po’ tutti per aver evitato una Tasi al 2,3%,( circa il massimo previsto al 2,5%) queste erano infatti le intenzioni del governo Risi, che pur tuttavia aveva annunciato, pur di diventare sindaco, che non avrebbe aumentato le tasse, ma che evidentemente ha sperperato molto in fase di elargizione clientelare e mala amministrazione in questi anni.
Tuttavia chi è un po’ attento alla questione politica in città, non può che piangere!
Più volte, nei nostri precedenti articoli avevamo bacchettato l’attuale amministrazione per essere priva di qualsiasi forma di programmazione politica sulla città, infatti ogni volta che vi è un momento forte di scelta e strategia politica la maggioranza va in crisi, perché non ha mai avuto e continua a non avere un collettore politico, l’unico amalgama che la tiene in piedi, è dato dall’interesse spicciolo di questo o quel suo consigliere o altro membro, di ricattarla.
Ci auguriamo che questa volta, i consiglieri che hanno fatto mancare il numero legale lo abbiano fatto per scelte politiche, di avversare cioè un vecchio modo di fare di almeno 30 anni tipico del governo Risi, dove a decidere, possibilmente all’ultimo istante, sia la sola volontà di qualcuno( sindaco e qualche dirigente) imponendo scelte che nessun consigliere ha mai avvallato altrove, ma che è costretto ad accettare pena( come di queste ore) l’azzeramento delle cariche!( Vi tolgo il piatto di lenticchie con cui vi ho comprato) Pagliacciate di sempre! Ricatti indicibile per una città civile!
Oltre a dare merito ai consiglieri tutti di minoranza, ( e non solo a quelli di Forza Italia come qualcuno ha fatto) per il lavoro continuo di sprone e di fiancheggiamento a questa maggioranza, ci auguriamo che gli “ spiriti liberi” di questo governo cittadino si rendano conto che si è giunti ad un punto di non ritorno e traggano le conclusioni se non è il caso di terminare la lenta agonia che questa maggioranza sta facendo vivere alla città.
Oronzo Capoti e Roberto Russo