Oggi 15 settembre 2014, in Puglia come nella maggior parte delle regioni d’Italia, gli studenti delle scuole superiori sono tornati tra i banchi di scuola.
Lo hanno fatto in un clima decisamente teso, che da mesi ormai vede l’istruzione ancora una volta sotto l’occhio mediatico dei continui annunci del Governo Renzi. Meritocrazia, scuola a premi, privati a finanziare la scuola pubblica; queste solo alcuni degli slogan lanciati nella “buona scuola”, la pseudo riforma che dovrebbe riconsegnare qualità al nostro sistema formativo.
Gli studenti che si oppongono e che sin dai primi giorni di settembre intuiscono l’inganno celato dietro gli spot del Governo sono tacciati di essere “fannulloni” dagli instancabili sostenitori dei vari governi che, con false promesse, seppelliscono di anno in anno il diritto allo studio e la qualità dell’istruzione.
Gli studenti pugliesi, da Foggia a Brindisi, da Monopoli a Nardò, in tutte le provincie della regione hanno esposto degli striscioni che denunciano l’elevatissimo costo dell’istruzione che ancora nel 2014 non ci possiamo permettere.600 euro per i soli libri di testo, oltre 100 euro per il materiale scolastico, e ancora l’imposizione di quello che dovrebbe essere un contributo volontario, rendono ci rendono sempre più difficile affrontare gli studi. Ma le risposte che i governo continuano a dare si fermano in superficie e anzi aggravano una situazione complessa. Una petizione fotografica durante tutta la prima settimana di scuola farà rilevare direttamente da parte degli studenti nelle classi quali sono i veri problemi della scuola, problemi che conosciamo bene e che denunceremo con più forza di qualunque “consultazione” fasulla. Statuti dei diritti delle studentesse e degli studenti saranno distribuiti in ogni classe per rendere gli studenti coscienti di quanto si è conquistato con fatica negli anni, dal diritto di assemblea a quello ad una valutazione chiara e trasparente!
“Siamo gli studenti che nel 2012 hanno respinto l’entrata dei privati nelle scuole, ma non solo, abbiamo dimostrato l’incredibile capacità di attuare un’altra scuola, nelle autogestioni e nelle occupazioni di quell’anno abbiamo attuato noi stessi quello che non vogliono concederci: la possibilità di istruirci senza barriere e ostacoli economici” afferma Francesca Picci, coordinatrice dell’unione degli studenti Puglia, e continua “La Puglia vede ancora numeri esorbitanti riguardanti l’abbandono scolastico, con percentuali del 19% in un’età compresa tra i 15 e i 17 anni. Le ragioni di questa piaga che consegna centinaia di studenti allo sfruttamento e all’isolamento sono e continueranno ad essere economiche, finchè non si comprenderà quale sia la vera direzione verso cui orientare le politiche in materia di istruzione: non lavoro dequalificato e ricatti al 4° e 5° anno ma formazione completa, non meritocrazia e guerra tra poveri ma cooperazione, non fondi privati ma finanziamenti e l’obiettivo di un’istruzione gratuita.”
Queste le ragioni che ci porteranno a scendere in piazza il 10 Ottobre, ancora una volta saremo noi a determinare il cambiamento nelle scuole!
L’Unione degli studenti Puglia
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UNIONE DEGLI STUDENTI PUGLIA – aderisce alla RETE DELLA CONOSCENZA PUGLIA