A– /E’ risaputo che un liquido non ha forma ma a quanto pare nella nostra ridente cittadina l’acqua ha una forma. E’ una forma intrisa di ambiguità ,per intenderci, comune tra la gente che sfrutta l’energia altrui per vivere di luce riflessa … L’argomento in auge tra la “nostra” comunità virtuale è la condotta sottomarina. La diatriba che sta appassionando lettori e cittadini, ha come attori  l’acquedotto pugliese, l’amministrazione locale e gli ambientalisti sostenuti da un opinione pubblica sensibile alle brutture che si consumano su questa terra.

Ma veniamo un po’ a descrivere il copione di questo pseudo giallo ambientale collocato in uno dei paesaggi naturalisti da troppo tempo sotto le morbose attenzioni di cattive idee umane: Porto Selvaggio.

 

Nell’ultima legislatura sotto la gestione del dott. Antonio Vaglio con l’Aqp ci fu una relazione a limite della pura passione che sfociò nella comunione d’intenti di collocare a ridosso del Parco regionale di Porto Selvaggio una condotta di acque reflue da sversare in mare.
Come detto precedentemente, l’acqua non ha forma ma si plasma omogeneamente dove viene ospitata e fatta transitare. Quindi viene difficile, molto difficile sforzarsi di non voler comprendere che un tubo lasciato al libero arbitrio e alla sua innata ospitalità, possa essere un padrone di casa maleducato.
Tutto e tutti possono essere ospitati  e quindi riversati nelle acque limpide e soprattutto nell’habitat marino in particolare,  a un tiro di sputo da un area “Marina” protetta!
Il buon senso latitante, a chi ha interessi oltre la misura della decenza, ha relegato questo particolare sotto la dicitura : Effetti collaterali.
In questo pastrocchio gli attori interessati tra comunicati e convegni a tema non si sono risparmiati .
L’acquedotto pugliese da un lato che,  senza mezzi termini, difende e pondera  a spada tratta le sue ragioni  dettate più da un asettico calcolo matematico che da ragioni di buon senso!.
Di altro avviso sono i  cittadini,  sostenuti dagli ambientalisti che , come da copione, costituiti in un comitato ad hoc, hanno portato il “problema” fuori dalla stanza del potere temporale cittadino e risolto, utilizzando il buon senso, con pratici e disarmanti soluzioni sul pericoloso progetto … ambientale.
Ma quello che stupisce sono state invece le azioni dell’attuale amministrazione: Ambigua e accomodante ora con l’aqp ora con l’opinione pubblica.
Come dire che a Risi e Co. piace vincere facile,  Relegando, infatti,  le responsabilità a “chicchessia” non hanno avuto il coraggio di prendere una posizione determinata e soprattutto rendersi impopolari di fronte a chi ha adocchiato il grande tornaconto economico di un’opera dal costo a sei zeri … con evidenti ricadute nelle casse (?) comunali.

Una nota a margine:
Vogliamo ricordare anche chi in tempi non sospetti, a più riprese, ha “denunciato” questo pastrocchio!.
Il Centro Don Milani, retto dal prof. ed ex Sindaco Giovanni Però e da  Paolo Marzano,  espose con convegni a tema e articoli correlati il problema.  Sino ad arrivare di persona a farsi audire dalla Commissione regionale a Bari..
In quel contesto fu esposto il problema prospettando una sua pratica e intelligente soluzione; tutto rientrante abbondantemente  nelle spese previste! .
Ultimamente sembra che le proposte dell’Amministrazione e delle associazioni ambientaliste si unifichino in direzione di quanto più volte sostenuto con email, lettere a Vendola, ad Amarti, alla Iannarelli, alla Barbanente e ai sindaci della riviera ionica dal Centro Studi “don Milani”.
Quindi cosa pensare? … dopo le vicende dell’ospedale Sambiasi la condotta sottomarina appare un’altra ingiusta violenza su cittadini e territorio che hanno la sola colpa di eleggere politici mediocri che faranno passare ,ancora una volta ,un altro scempio su una terra troppo ambita a mutarne la sua bellezza.-

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