Siamo alle solite. Questa amministrazione, a quanto pare, non brilla per capacità di comunicazione e per dimostrazione di comprovate attitudini a fare tesoro degli errori commessi nei tre anni della sua discutibile gestione. Ultima fatica di suddette opere di impopolarità, è la refezione scolastica. Come è noto dalle varie letture sui blog di regime, dalle più disparate discussioni suoi social net work e, non meno importanti, nelle varie riunioni che si stanno tenendo nei tre comprensivi scolastici, tra genitori ,allarmati per costi e qualità della futura refezione, e rappresentanti di governo, poco inclini a saper mettersi nei loro panni, emerge un dato allarmante: Il malcontento serpeggia per l’eccessivo rincaro del buono pasto.

 

Come saprete, inoltre, più di qualcuno ha pubblicato in questi giorni tabelle a tema, mettendo in risalto l’esorbitante costo dei tagliandi con gli anni precedenti che francamente appaiono inoffensivi se visti con l’ottica individualistica ma se la confrontiamo con altre realtà di comuni limitrofi, le cose non stanno proprio come si cerca di imbeccare ignari genitori vessati da un dazio gravoso sul budget familiare.

Nel bando di gara del comune di Nardò indetto per la refezione scolastica ,viene alla luce le condizioni che questa amministrazione pone in essere per la sua aggiudicazione. Cosa alquanto anomala appare il periodo che ricopre ben 5 anni, che sono troppi se il servizio può essere migliorato o sostituito, ma vincolandolo per un quinquennio si resta nell’ottica di quella obbligatorietà che stona eccessivamente con le azioni sino qui registrate da questa amministrazione. Probabilmente avrebbe un senso logico se il servizio fosse inserito ,per esempio, in una refezione ospedaliera ma in quella scolastica probabilmente un vincolo cosi lungo non è una buona idea.

Non da meno sono i numeri in gioco. Il bando pone come base d’asta al ribasso partendo dai Euro 5,00 oltre iva per la scuola dell’infanzia e Euro 5,20 oltre iva per singolo pasto per la scuola primaria.

Confrontandolo con alcuni comuni notiamo la differenza: Monteroni di Lecce per il bando di gara della refezione scolastica per gli anni 2013/2016 (tre anni) si è partiti con una base d’asta al ribasso per singolo pasto di Euro 3,65 più iva.(Iva che ricordiamo è del 4%)

La città di Surbo per il triennio 2013/2016 si è partiti da una base d’asta al ribasso di Euro 3.85 più iva.

Gallipoli per un solo anno la gara d’appalto (2013/2014)per la refezione scolastica la base d’asta al ribasso è partita Euro 4,00 oltre iva. Il comune di Salice Salentino per un solo anno scolastico (2013/2014), la base d’asta al ribasso parte da Euro 3,30 più iva. Il comune di Sannicola per un solo anno scolastico(2013/2014) la base d’asta al ribasso parte da Euro 3,80 più iva. Il comune di Leverano , caso anomalo, ha indetto un bando di gara per la refezione scolastica per nove anni “previa realizzazione del centro cottura comunale”, quindi con un vincolo ben definito, eppure qui si parte da Euro 4,15 più Iva.

Se consideriamo il numero di utenti 650 scuola dell’infanzia e 270 della scuola primaria per 770 giorni che racchiudono i 5 anni del bando di gara, parliamo di una corposa cifra che si aggira in Euro 3.583.580 oltre Iva (4%).

Quindi si è considerato un pasto singolo di Euro 5 oltre iva al 4% già in partenza, capirete benissimo che causa ed effetto sono la naturale conseguenza di costi importanti che gravano su una collettività. Basta considerare un euro in meno per rendersi conto di quanto si riesca a risparmiare … pressappoco un milione di euro! …

Oltre ai costi consideriamo un altro parametro che è argomento di accese discussioni. Le modalità di trasporto e di erogazione. La ditta aggiudicatrice rientra tra i requisiti imposti nel bando di gara, ovviamente non mettiamo in discussione la sua professionalità e competenza in materia, ma appare un po’ troppo coprire trenta chilometri dalla produzione dei pasti alle mense scolastiche, tenendo conto dei tempi di scarico e di distribuzione e garantire con continuità un prodotto che rispetti i parametri di qualità del bando di gara.

Quindi non comprendiamo come si cerchi a tutti i costi questa palese impopolarità dettata più da un modus operandi a compartimento stagno e non “copiare” (il caso di dirlo) il vicino di casa, forse un piatto di minestra o una mela sono diversi in un mondo globalizzato? .

Dopo tutto se è vero che disponiamo di fior, fior di professionisti che ricoprono incarichi di prestigio in questo comune, non si comprende come mai il buon senso sia così evidentemente latitante e come mai si arrivi a queste storture di squisito sapore masochistico ?

A buon intenditor ….

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