Estate lasciata alle spalle e primi abbozzi ,da parte dei nostri amministratori,di numeri e impressioni della stagione, in fatto di turismo, ormai trascorsa. L’assessore al ramo, bontà sua, non ci sta nella pelle a descrivere gli eventi che hanno allietato i turisti e indigeni ,snocciolando con orgoglio i suoi sforzi : dal porta a porta, alle sue continue camminate per le strade del centro storico, sino ai presidi virtuali fiore all’occhiello della sua documentata operosità.
Tutto questo crogiolo di buoni intenti ripagato dai numeri, nemmeno a dirlo, che lasciano pochi dubbi sullo sforzo profuso da questa amministrazione in fatto di : turismo e rilancio del centro storico.
Si parla di non meno di 500 presenze giornaliere,di un assiduo e costante andirivieni di nutriti gruppi di avventori della bellezza nostrana, in fatto di tufo calcareo e basoli di discutibile fattura e posa.
Un quadretto di tutto rispetto che farebbe pensare a un vero rilancio della città in fatto di attività turistica e del suo indotto che vorrebbe dire anche potenzialità attendibili per investitori a tema.
Inoltre, si giustifica cosi ulteriormente la necessità dei contenitori in fase di realizzazione ( chiostro dei Carmelitani, ex prefettura) per incrementare le attività culturali ,arricchendo non poco l’offerta di eventi e di aggregazioni pro_turismo.
Lo stato dell’arte ovviamente non conferma questo idilliaco quadretto da spot pubblicitario intriso di mieloso buonismo. Annotiamo,invece, una discrasia articolata e costante nel rendere, se pur meritevole di attenzione, lo sforzo profuso con eventi e affini in pura campagna elettorale “ad personam”.
Piccole “innocenti” bugie dettate più per apparire che per descrivere uno stato di vero abbandono in cui versa il centro storico. Malcontenti di commercianti che dal 2011 non hanno visto migliorie se non nei trenta giorni del cartellone eventi dell’amministrazione.
Commercianti che coltivano intenti di emigrazione per i restanti trecentotrentacinque giorni rimanenti dell’anno in corso…
Non da meno per i residenti appaiono sovrastimate le affermazioni del primo cittadino che ancora ostenta un modus operandi da campagna elettorale piuttosto di sforzarsi di rendere ancora più vivibile una porzione di città desertificata e senza controllo nelle ore sensibili.
Non sono certamente rose e fiori ma danno l’idea di come la facile propaganda ha l’effetto di creare conseguenze “collaterali” di difficile giustificazione a meno che non stiamo parlando di una Nardò che vorrei …! Allora possiamo continuare a sognare a occhi aperti …