Corsi e ricorsi storici, potremmo dire, in una questione che secondo quanto sembra si fa fatica a risolvere, forse anche per scarsa volontà. Ad intermittenza si torna a parlare di Nardò ma inteso come discarica all’interno della quale far confluire rifiuti di altri comuni, proprio come se la salute dei nostri cittadini fosse di second’ordine rispetto a quella degli altri.
Colpa dell’iter dirigenziale o dell’apparato politico, ormai poco conta, quello ch’è certo è che nuovamente si cerca di far arrivare nel nostro territorio l’ennesima minaccia: adesso è la volta delle eco-balle.
Le stesse eco-balle di cui si è discusso anni fa, le quali, Risi ed i suoi tentarono di imporci come palliativo per avviare la fase di post-gestione della discarica di Castellino e provvedere definitivamente alla chiusura ed alla bonifica della stessa, la quale dal 2007 ha raggiunto al propria saturazione e da all’ora è stata lasciata a cielo aperto… insomma della serie scegliere il male minore.
Già allora, all’interno dell’Assise Provinciale, avvalendomi della mia carica di Consigliere Provinciale, mi opposi con tutte le mie forze, impegno documentato da tutti i verbali delle commissioni e dei Consigli durante i quali il tema fu ripetutamente affrontato.
Il voler assolutamente considerare Nardò come la discarica del Salento, non poteva ovviamente essere da me permesso.
Adesso apprendo con grande sconcerto, che L’amministrazione Risi non riuscì all’epoca a utilizzarle per questo fine ed adesso, comunque, grazie all’ampliamento conferito alla Discarica Rei nel 2013, ampliamento al quale fervidamente mi opposi, arrivano nel nostro comune le stesse eco-balle e saranno smaltite in agro neretino. La cosa che maggiormente mi turba è la consapevolezza che le balle in questione sono danneggiate e quindi pericolose per la salute dei cittadini.
Chiedo inoltre dei chiarimenti in base all’operato del Dott. Dario Corsini il quale, nonostante la parte politica abbia fortemente e senza dubbi esposto il fermo dissenso a tali forme di smaltimento ed eventuale ampliamento della discarica REI,abbia comunque provveduto a portare avanti l’iter burocratico per permettere questo abuso, senza allinearsi all’evidente volontà politica.
A poco servono ora le posizioni di facciata del Sindaco Risi e Nisi, entrambi presenti ad un tavolo tecnico attorno al quale hanno per l’ennesima volta reso possibile questa violenza al nostro territorio, come a nulla servono le rassicurazioni del presidente Gabellone che in più confronti e colloqui pubblici e privati con il sottoscritto, si è fatto garante della problematica in essere: Nardò non è terra di conquista e soprattutto non può essere considerata terra di nessuno o di smaltimento di malattie e morte.
Trasportare dalla discarica di Cavallino a Nardò questi rifiuti, nello stato in cui si trovano, vuol dire essere consapevoli e complici di una violenza morale e fisica che inevitabilmente andrà ad incidere sul nostro territorio.
In questa fase, chiedo al Presidente della Provincia Antonio Gabellone, di chiarire una volta per tutte la posizione della Provincia in merito a questa questione ed a specificare il peso che intendono dare al malessere cittadino di Nardò al quale non ci si può rivolgere come ammalianti sirene solo in campagna elettorale.
Chiedo inoltre perché l’apparato burocratico della Provincia ha operato in totale disaccordo con le decisioni politiche: o il dott. Corsini ha agito in autonomia rispetto al presidente Gabellone, oppure, e non voglio pensarlo, il Presidente ha dato pubblicamente delle rassicurazione che poi intorno ai tavoli decisionali non ha mantenuto.
Da uomo di coscienza, oltre che da uomo politico esponente del territorio in questione, chiedo delle risposte e delle rassicurazioni doverose nei confronti dei nostri cittadini!
Mino Frasca