Apprendo dai giornali e da servizi televisivi che la società BRILETA ha avviato le procedure per la vendita dei locali della casa del Popolo di Piazza Pio XI.

La cosa mi lascia, a dir poco, sgomento, se penso agli sforzi ed all’impegno che negli anni settanta fu messo in campo dai militanti e dagli iscritti del PCI di Nardò per trovare le risorse necessarie per acquistare un immobile che non era solo la sezione di un partito ma anche, stante l’ampiezza dei locali, la sede messa a disposizione di associazioni, movimenti studenteschi e di quanti avessero bisogno di un locale per le loro attività.

In quei locali si riuniva il comitato per Portoselvaggio, l’Arci, la coop. Natura Viva, si preparò la rappresentazione sui fatti del 9 aprile, si tenevano le riunioni preparatorie e le assemblee degli studenti e fu sede dell’associazione “Renato Guttuso”, che tante iniziative culturali e ricreative realizzò nel corso degli anni.

Quello che ricordo con vero orgoglio di neritino, fu l’adesisione trasversale alla raccolta dei fondi. I promotori , come ovvio, erano i dirigenti locali del PCI ma a sottoscrivere furono oltre ai militanti comunisti, anche gli amministratori della città e diversi rappresentanti della politica locale, professionisti, commercianti,imprenditori e quanti contattati ritennero l’iniziativa degna di essere sostenuta.

Ora, per le mutate situazioni politiche, per l’evoluzione che ha visto la nascita prima del PDS, poi dei DS ed infine l’approdo al PD, invece di fare di quella struttura un laboratorio per la politica e per la cultura, cercando di coinvolgere la città ed in particolare i giovani, la BRILETA vende l’immobile!

Cancella con un colpo di spugna il lavoro e l’impegno di tanti uomini e donne che hanno creduto.

Mi sorge spontanea la domanda: a cosa servono i soldi ? A coprire il deficit di qualche campagna elettorale, a pagare tasse, a rimpinguare le casse del partito dopo l’abolizione del finanziamento pubblico o ad altro?

Io, come penso tutti gli altri che come me firmarono cambiali e fideiussioni per l’acquisto dell’immobile, voglio conoscere il perchè della vendita. Credo che una spiegazione la si debba alla città intera, a quella città che non sollevò steccati ideologici ma che dimostrò quanto fossero forti le sue basi democratiche.

Si può pensare di disfarsi di un immobile ma non di ciò che l’mmobile medesimo ha rappresentato. Ed è per quello che ha rappresentato che la Casa del popolo non può essere venduta come una qualsiasi abitazione.

 

La Casa del popolo è stata acquistata con i soldi di tanti neritini è deve rimanere di tutti i neritini ! Se la soc. BRILETA vuole disfarsene, moralmente non ha il diritto di vendere. Faccia donazione al Comune di Nardò perchè quella struttura dagli anni settanta sino ad oggi è stata comunque a disposizione dei neritini.

 

 

Cosimo Caputo

( uno dei tanti sottosrittori per l’acquisto della Casa del popolo)

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