Personaggi illustri, significativi per la storia di Nardò, daranno il nome ad alcune piazze della nostra città.
Nei pressi del Parco Raho, ci sarà un piazzale dedicato a Nicola Borgia, sindaco di Nardò dal 1970 al 1973 e senatore dal 1994 al 1996. Da sempre impegnato e partecipe nelle azioni cattoliche, Nicola Borgia è stato uno dei maggiori protagonisti della vita politica neritina, a partire dalla militanza nella Democrazia Cristiana fino alla fondazione del Partito Popolare.
Nella zona 167 saranno dedicate, invece, alcune piazze ai vescovi di Nardò che si sono succeduti dal 1951 al 1999.
Nei pressi di via Jurij Gagarin, un piazzale sarà intitolato al Cardinale Corrado Ursi (1951-1961). Promotore della costruzione del nuovo seminario, si è distinto, nel corso della sua attività, per l’apertura nei confronti dei laici e l’attenzione alle difficoltà della gente comune.
Nei pressi di via della Resistenza, un piazzale sarà dedicato a Monsignor Antonio Rosario Mennonna (1962-1983), di origini lucane, e dal 1980 cittadino onorario di Nardò.
Monsignor Mennonna, molto apprezzato dai neritini, proseguì la costruzione del seminario, già voluta dal suo predecessore e nel 1964 lo inaugurò. Fece costruire diverse parrocchie e chiese, fra queste a Nardò le chiese di San Gerardo Maiella (1965), Santa Maria degli Angeli (1966), Santa Caterina d’Alessandria (1968) la chiesa del Sacro Cuore (1971). Grande studioso, fu autore di lettere pastorali e libri, tra cui “Dialoghi con i personaggi dell’antica Roma”, presentato nel 2009 a Roma, in Campidoglio, alla presenza di Giulio Andreotti, più volte capo del governo.
Nelle immediate vicinanze ci saranno Piazzale Monsignor Aldo Garzia (1983-1994) e piazzale Monsignor Vittorio Fusco (1995-1999), i primi due vescovi dell’unificata diocesi di Nardò- Gallipoli.
Monsignor Garzia, prima coadiutore del vescovo Mennonna, gli successe nel 1983. Molto attivo nel campo della cultura, si occupò anche di insegnamento nelle scuole statali e fu membro della Commissione Episcopale Italiana per la cultura. Nel 1988 ricevette dal Presidente della Repubblica la Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte.
Monsignor Fusco fu vescovo per soli quattro anni. Sentì subito il calore del Salento, tanto che decise di lasciare le sue spoglie mortali nella Cattedrale di Sant’Agata a Gallipoli.